venerdì 6 luglio 2012

Attenzione: migliaia di cartelle esattoriali di Equitalia sono nulle



Una sentenza storica che rischia di cambiare le sorti di migliaia di famiglie italiane vessate dalla crisi e dai debiti, subissate da cartelle esattoriali a 4 zeri e da ingiunzioni di pagamento portate avanti con metodi che hanno scatenato non poche polemiche. Oggi finalmente la rabbia dei cittadini, che nei mesi scorsi si è manifestata in taluni casi in continui ricorsi puntualmente ignorati, in altri, più estremi, in manifestazioni, minacce e pacchi bomba, ha trovato una via assolutamente legale per esprimersi.
Ad aprirla un giudice di pace di Genova che ha emanato una sentenza destinata a fare scuola: le cartelle esattoriali di Equitalia inviate per posta raccomandata sono nulle. Il giudice ha dato infatti ragione ad un ex impiegata di Sanpierdarena finita in cassa integrazione che, impossibilitata a pagare le multe, era arrivata ad accumulare verbali per oltre 8mila euro: la donna, assistita dall’avvocato Roberto Bianchi, ha perciò presentato ricorso, fondandolo su una legge che non permette più alla società pubblica incaricata della riscossione nazionale dei tributi di notificare gli avvisi di pagamento tramite raccomandata.
Il motivo? Sarebbe troppo alto il rischio che qualcosa vada storto, che le missive non arrivino a destinazione, che il mittente abbia cambiato casa. Per essere valido, dunque, il verbale può essere sì recapitato per corrispondenza, ma solo se ad effettuare l’operazione siano i soggetti autorizzati (un ufficiale giudiziario o un messo comunale) e non soggetti terzi come gli impiegati della società.
La strategia adottata dalla donna si è rivelata un successo che crea un precedente importante, un arma legalissima nell'infinita lotta tra i contribuenti esausti e l'odiatissima Equitalia.

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