lunedì 2 luglio 2012

Biomasse. Sinistra per Gualdo: Blitz di Rometti è uno schiaffo anche per Gualdo

Preparato da una campagna mediatica senza precedenti portata avanti in parallelo dal tandem Rometti/Cotana (vedi perfino il Tg 2 motori di qualche mese fa con un lungo servizio dove si fa l’apologetica dei biorcarburanti), il provvedimento della Giunta regionale voluto dall’assessore socialista si pone come un blitz perfetto che rischia di dare il via ad un cambio di destinazione d’uso della nostra regione.
Con la delibera 494 del 7 maggio 2012 si cancellano infatti le precedenti disposizioni inserite nel regolamento regionale sulle rinnovabili che per le biomasse avevano selezionato gli obiettivi di realizzazione delle sole centrali piccole e a filiera corta. Nel nuovo provvedimento, oltre alla riduzione della distanza delle centrali dai centri abitati da 500 a 300 metri, si tolgono anche le limitazioni sulle distanze di approvvigionamento grazie all’escamotage della mancata fissazione del limite di 6 chili di CO2 prodotta per ogni tonnellata di biomassa trasportata.
Così, con buona pace della battaglia per la riduzione delle emissioni di CO2, si consentirebbe l’approvvigionamento transcontinentale di materia prima, con le palme di colza od altre tipologie che giungerebbero in gran quantità dall’Africa, il Sud America e l’Asia, ovvero da quei continenti dove si è già prodotto uno sfruttamento intensivo dei terreni agricoli per colture utili alla produzione di biocarburanti, tra le cause principali della distruzione delle foreste pluviali e della sottrazione dei campi alla produzione di cibo per il fabbisogno locale, tra le proteste vibranti che i movimenti contadini, gli ambientalisti ed i rappresentanti politici e sindacali delle classi popolari più povere ed indigenti hanno avuto modo di riproporre nel corso del recente summit di Rio +20.
Una situazione su cui ha preso recentemente posizione finanche l’Agenzia statunitense per la protezione ambientale (EPA) proclamando per queste stesse ragioni l’esclusione dell’olio di palma dall’elenco dei combustibili rinnovabili per gli standard di quel Paese.
Basterebbe dunque questo per chiedere l’annullamento della delibera della Giunta regionale ed il ripristino di un approccio più serio sulle rinnovabili, per evitare che con la scusa della green economy si dia vita anche nella nostra regione ad una rincorsa verso attività lucrative che se ne fregano dell’ambiente e della sostenibilità e si preoccupano solo di accaparrarsi gli incentivi per la produzione di energia da fonti rinnovabili che in realtà non sono tali.
Il provvedimento della Giunta è ancora più grave perché è stato prodotto senza alcuna partecipazione preventiva ed addirittura contro le istanze emerse tra le popolazioni e gli enti locali in quei territori presi di mira per la realizzazione degli impianti. Sappiamo che l’Assessore socialista Rometti si è lamentato a più riprese dell’ostilità contro le biomasse delle popolazioni e dei comitati. Un’ostilità da lui considerata scientificamente infondata e solo frutto di pregiudizio ideologico, estremismo ambientalista, di paura irrazionale solo dettata dall’ignoranza o dalla superstizione.
Noi crediamo invece che il modo per niente trasparente con cui è stata fin qui trattata la materia nella nostra regione sia la causa principale dell’ostilità popolare e per niente immotivata nei confronti delle centrali a biomasse e il blitz di Rometti è la conferma a questa nostra preoccupazione. Il rischio è infatti che la realizzazione dei tanti impianti a biomassa a filiera corta fatta propria dalla programmazione regionale sia un modo per coprire l’obiettivo vero e più profittevole degli operatori e dei gruppi di interesse che si muovono in questo ambito e che Rometti ha deciso di assecondare.
Così come abbiamo sempre detto con il conforto dei dati oggettivi e scientifici messi a disposizione da associazioni e comitati, la disponibilità effettiva e l’utilizzo sostenibile della materia prima in loco non sarebbero mai stati sufficienti a rispondere al fabbisogno delle tante centrali a biomasse inserite in quella programmazione e l’apertura alle nuove possibilità nasconde in realtà le mire per la realizzazione delle bioraffinerie per la produzione di biocarburanti, come promossa in lungo e in largo dal CIRIAF del professor Franco Cotana e che per lungo tempo ha riguardato anche Gualdo.
Un’ipotesi su cui la nostra Città si è già espressa in modo nettamente contrario, anche al cospetto di Rometti nel corso dell’incontro che l’Assessore ebbe con la Commissione consiliare speciale per le energie rinnovabili, ma che oggi, grazie alla delibera della Giunta regionale, torna a galla come rischio concreto e come obiettivo mai effettivamente dimesso, anche perché nel frattempo rafforzato dalle disposizioni in materia inserite nel Decreto Sviluppo di Passera, allorquando si semplificano gli iter autorizzativi per la costruzione delle centrali, annoverandole tra le opere di rilevanza nazionale e per ciò stesso potendo concedere i nulla osta anche in presenza della contrarietà degli Enti locali e delle popolazioni interessate.
Il blitz di Rometti è dunque uno schiaffo anche ai gualdesi proprio perché la nostra Città, anche attraverso il suo Consiglio comunale, si è già pronunciata nettamente contro simili ipotesi. Per quanto ci riguarda, continueremo a vigilare con attenzione sulla materia affinché nessuna bioraffineria possa pregiudicare l’ambiente e la salute dei cittadini nel nostro territorio ed anche affinché nessun ettaro di campo africano, sudamericano o esteuropeo possa essere sottratto al frumento che serve ad alimentare le popolazioni povere di quei continenti, solo per arricchire qualche speculatore che fa finta di intraprendere sull’economia verde e sostenibile.
Per la sinistra per Gualdo
Gianluca Graciolini

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