L’Italia ha da tempo una tassazione
studentesca elevata e in seguito ai tagli inflitti dal Governo
Berlusconi, molti atenei hanno aumentato la tassazione per cercare di
coprire i buchi. Ben 35 atenei italiani ad oggi sforano il limite
previsto per la tassazione e l’Unione degli Universitari aveva
annunciato proprio pochi giorni fa che avrebbe fatto rispettare questo
limite, che contribuisce a garantire il diritto allo studio per tutti,
anche con ulteriori ricorsi oltre quelli già avviati.
Michele Orezzi, Coordinatore Nazionale
dell’Unione degli Universitari, commenta così quanto previsto nella
spending review:”E’ l’omicidio dell’università pubblica.
Di fatto si abolisce il limite della
tassazione studentesca e si apre la strada alla trasformazione delle
nostre università in università inglesi, con rette di oltre 11.000 euro.
Il Governo ha deciso di dichiarare guerra a tutti gli studenti
universitari e l’aumento del fondo per le borse di studio di 90 milioni,
di per sé sicuramente positivo, non può in alcun modo nascondere questo
scempio”.
“La manipolare del conteggio di come le
tasse incidano realmente in un’università dà la possibilità di aumenti
immediati della tassazione quanto mai pesanti” continua Orezzi. “E’ il
gioco delle tre carte. Si escludono gli studenti fuori corso e gli
studenti extracomunitari dal conteggio delle tasse che riceve un ateneo.
Inoltre si aumentano i fondi su cui è calcolato il limite, come se per
calcolare il limite di sostanze tossiche nell’acqua non si considerasse
un bicchiere, ma l’intero mare: la conseguenza è che chi beve il
bicchiere muore anche se il limite è rispettato, e questo è quello che
il Governo sta facendo con l’università”.
Nel decreto viene inoltre modificata la
legge che oggi limita le tasse universitarie anche nel non prevedere la
possibilità di eccedere il 20%. Orezzi spiega: “Dire che non si può
superare il limite attuale del 20% sui fondi che l’università riceve
dallo Stato è una garanzia. E’ la stessa garanzia che permette agli
studenti tartassati di fare ricorso e ottenere i rimborsi. Il Governo
invece inserisce la possibilità di superare questo limite, andando di
fatto a eliminare ogni possibile ricorso per eccessiva tassazione.
L’unico vincolo previsto per gli atenei è quello di destinare i fondi in
eccesso a borse di studio, senza nessuna specifica effettiva sul fatto
che debbano essere destinate a studenti capaci e meritevoli ma privi di
mezzi e con la possibilità di banali giochi di bilancio che
consentirebbero a molte università ulteriori aumenti delle tasse
unviersitarie”.
Il Coordinatore del Sindacato
Studentesco conclude la sua dichiarazione: “Il Governo ha dichiarato
guerra a tutti gli studenti universitari che sono pronti a reagire. Non
accetteremo in alcun modo di subire l’ennesimo ingiusto e
ingiustificabile aumento delle tasse. Tutti, dalla politica ai rettori e
al mondo accademico, devono decidere da che parte stare: con
l’università pubblica o per la sua barbara uccisione. Siamo quanto mai
determinati e porteremo avanti la nostra battaglia in ogni facoltà e in
ogni città”.
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