Per una volta una sentenza chiara anche per i cittadini.
La Corte Costituzionale ha emesso il suo verdetto: il livello di raccolta differenziata previsto per legge, 65% a fine 2012, non può essere derogato ed ogni comune lo deve necessariamente raggiungere.
Stiamo naturalmente parlando di un traguardo minimo, non certo del massimo livello a cui una corretta gestione dei rifiuti consente di arrivare.
Il caso è nato in Piemonte dove una legge regionale aveva previsto sconti ai comuni ancora indietro nei livelli di differenziata raggiunti, coprendo queste insufficienze con i dati positivi ai minimi di legge previsti di altri comuni della stessa regione.
La Consulta è invece di altro parere. E' lo Stato infatti che ha la competenza e la responsabilità sulle politiche ambientali, per cui gli enti locali non possono modificare a loro piacimento le indicazioni arrivate da Roma.
La sentenza porta con sé delle conseguenze che interessano anche il nostro territorio e il comune di Parma in particolare.
In città infatti il tasso di raccolta differenziata è ancora bloccata ad un livello insufficiente e ben al di sotto di quel 65% che entro l'anno in corso la legge prevede di dover essere raggiunto.
Certo ci sono aree limitate dove si è andati ben oltre, come il quartiere Cittadella, che ormai ha superato il 70% e si dice sia vicino all'80%.
Ma ci sono ancora zone critiche come il centro storico dove una pessima organizzazione della raccolta differenziata ha fatto sì che addirittura non sia ancora in atto la separazione tra parte organica, gli scarti delle cucine, e parte secca, causando una contaminazione importante dell'indifferenziato residuo, che diventa materiale utile solo per inceneritori e discariche.
Un tasso di raccolta differenziata scarso si traduce per i comuni in maggiori spese per lo smaltimento della parte residua e minori introiti per il mancato pagamento dei contributi ch eil Conai assegna alle frazioni di rifiuti riciclate.
Parma è fanalino di coda sul territorio rispetto a centri come Fidenza e Colorno.
Nonostante non si conoscano ancora ufficialmente i dati sul 2011, eppure siamo già a metà 2012 e non si comprende questo forte ritardo dei dati provinciali, già due anni fa emergevano percentuali di Rd altissime in tanti comuni della cintura come Soragna (81,1%), Roccabianca (80,2%), Trecasali (79,3%).
Quando viene applicata la raccolta differenziata porta a porta la Rd schizza in poche settimane oltre il 70% e, badate, senza fare nulla di particolare, ma semplicemente dotando i cittadini di contenitori per le singole frazioni da riciclare.
La Corte Costituzionale ha fatto emergere con questa sentenza il gioco delle tre carte che spesso viene usato ad arte per coprire situazioni di arretratezza ormai insostenibili e vergognose.
Anche perché stiamo parlando di soldi pubblici che attraverso una cattiva gestione dei rifiuti vengono sperperati, facendo anche pensare che si possa ipotizzare un danno erariale che andrebbe puntualmente verificato.
Ora Parma deve fare un salto di qualità, mettendo in atto tutte le pratiche virtuose che abbiamo potuto apprezzare nei tanti convegni che Gcr ha organizzato sul tema.
La rivoluzione di Parma parte dai rifiuti, che in realtà sono risorse. Da non sprecare.
*
Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 29 giugno 2012
per info:
CORTE COSTITUZIONALE – 22 giugno 2012, n. 158
Nessun commento:
Posta un commento