Marchionne attacca Wolkswagen
Eccola l'imprenditoria italiana capace solo di piangere. Dopo i numerosi attacchi ai lavoratori e alla FIOM, causa secondo il "manager dei due mondi" delle difficoltà della FIAT, adesso non gli resta che prendersela con la concorrenza delle altre case automobilistiche. E se invece il problema fosse in una classe dirigente aziendale non all'altezza del compito....?
Sergio Marchionne va all'attacco di Wolkswagen. In un'intervista
all'International Herald Tribune, l'amministratore delegato di Fiat e
Chrysler, accusa la casa automobilistica tedesca di voler provocare un
“bagno di sangue sui prezzi e sui margini” del mercato europeo, a causa
della politica di sconti aggressivi messa in atto in uno scenario di
crisi che non ha precedenti per l'industria automobilistica europa.
“Non l'ho mai vista così difficile”, dice Marchionne riferendosi,
secondo il giornale, alle sfide di un settore auto europeo allo stremo,
con un eccesso di capacità produttiva e di personale impiegato,
esacerbato dalla rigidità del mercato del lavoro, che minaccia gli utili
da anni e che la crisi sta peggiorando. L'amministratore delegato di
Fiat torna a fare appello alla Commissione europea: “Dovrebbero
coordinare una razionalizzazione del settore in tutte le compagnie” e
“quelli che davvero non si sono mossi in questo senso sono i francesi e i
tedeschi, che non hanno ridotto minimamente la capacità”.
Intanto però i dati sui risultati del primo semestre 2012 fanno
sorridere i tedeschi: Volkswagen ha chiuso il primo semestre con un
rialzo dell'utile operativo del 7% a 6,49 miliardi di euro, al di sopra
delle stime degli analisti e, secondo l'agenzia Bloomberg, a livelli
record. Le vendite sono in rialzo del 23% a 95,4 miliardi di euro,
grazie al buon andamento di Audi in Cina e negli Usa che ha permesso di
compensare gli effetti della crisi in Europa.
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