mercoledì 11 luglio 2012

Crisi: La stupidità dell’austerity che chiamiamo spending review di Keynesianoblog


 
« La saggezza del mondo insegna che è cosa migliore per la reputazione fallire in modo convenzionale, anziché riuscire in modo anticonvenzionale. » J.M.K.
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” Finché vi siano milionari che trovino soddisfazione nell’erigere magnifici palazzi per contenere i loro corpi finché sono in vita e piramidi per accoglierli dopo morti,oppure che pentendosi dei loro peccati erigano cattedrali o elargiscono somme a monasteri o missioni estere, il giorno nel quale l’abbondanza dei capitali ostacoli l’abbondanza della produzione può essere procrastinato. Lo scavar buche nel terreno mediante risorse tratte dal risparmio accrescerà non soltanto l’occupazione ma anche il reddito reale nazionale di beni e servizi utili, ma non è ragionevole che una collettività sensata accetti di dover dipendere da simili espedienti fortuiti e spesso distruttivi, una volta che si siano compresi i fattori dai quali dipende la domanda effettiva” J.M.Keynes (TG cap 16)

Tradotto: “La mia spesa è il tuo reddito, la tua spesa è il mio reddito”.

Siamo in una trappola di liquidità anche se il costo del denaro è zero i privati che non hanno fiducia nel futuro non investono, e le banche commerciali (che sono private) non prestano denaro neanche a quei pochi che vorrebbero investire.
Oggi in piena crisi: la politica monetaria espansiva non è in mano alla BCE ma alle banche commerciali che non immettono nell’economia reale i nostri denari perché sono nostri i denari della BCE che vengono dati all’1%, agendo in questa maniera le banche private di fatto bloccano la cinghia di trasmissione della politica monetaria espansiva la cui sovranità e attuazione effettiva dovrebbe essere solo ed esclusivamente dello stato senza nessuna cessione di delega a terzi.
E’ per questo motivo, che keynes afferma, che occorreva un intervento diretto dello stato tramite le opere pubbliche, non tanto perché vuole sostituire lo stato al privato ma per il solo fatto che il privato non investendo non alimenta la domanda aggregata e crea disoccupazione involontaria.
Vi invito a leggere: questa conversasione radiofonica tra keynes e Sir Josiah Stampd, trasmessa alla BBC il 4 gennaio 1933 .  

Fonte: keynesblog

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