PERUGIA - Sembra che Pippo Civati abbia ragione. La
lenta, silenziosa, ma inesorabile diaspora dal Pd, è incominciata e sta
assumendo proporzioni interessanti. Ai 500 quadri “scappati” in Sicilia
si stanno aggiungendo iniziative che porteranno pezzi di questo partito a
scontrarsi con i candidati ufficiali dei democratici alle prossime
elezioni regionali.
Succede in Umbria con la ex membra della direzione
nazionale del Pd Rita Castellani che ha dichiarato guerra al presidente
democratico Catiuscia Marini, succede nelle Marche dove Spacca, ex
governatore del Pd, ha annunciato la sua scesa in campo a capo di una
lista civica, succede in Liguria dove Cofferati e soci hanno messo in
pista Luca Pastorino e qualcosa sta succedendo anche in Puglia dove ex
pd sono attratti dalla coalizione della sinistra che va contro Emiliano.
Non so se è un inizio, sicuramente sono fatti. Quello che è certo è che
il centrosinistra, per come l’abbiamo conosciuto in questo ventennio,
non esiste più. C'è una sinistra che sta cercando faticosamente di
riorganizzarsi (prevedo un cammino lungo ed impervio) e una destra, il
pd, che, anch'esso si sta riorganizzando verso quel famoso partito della
nazione, che è il logico approdo dei conservatori e dei moderati
italiani. La logica direbbe che tra qualche anno dovrebbero essere
questi i contendenti in campo.
Ma la sinistra è piena di sorprese e sa farsi del
male da sola, basta guardare come parecchi di questi soggetti
“riorganizzatori” guardano con sospetto la “coalizione sociale” lanciata
da Landini, una opportunità, considerata da alcuni un problema. Se non
fosse così, Grillo e Salvini, sarebbero già dei prefissi telefonici
intenti ad abbaiare alla luna.
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