domenica 3 marzo 2013

GRILLO E LE PENSIONI


Beppe Grillo Pensioni
Centinaia di migliaia di visualizzazioni, quasi 4.000 condivisioni, 700 commenti. Segno che attorno alla Grillonomics, le ricette economiche del Movimento 5 Stelle, c'è molto interesse. E molta confusione. Nel suo Post, "Gli italiani non votano mai a caso", postato il 26 febbraio, subito dopo l'esito del voto che lo ha promosso primo partito alla Camera dei Deputati, ha dato per la prima volta un'indicazione importante del suo programma, il collegamento tra il reddito di cittadinanza, le pensioni e gli stipendi degli statali.
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Di reddito di cittadinanza, di tetto alle pensioni e di cura dimagrante per i dipendenti pubblici, Grillo ha parlato spesso, ma senza mai ventilare una "sostituzione" o uno scambio. Soprattutto sulle pensioni l'ex comico ha detto molto. Qualche citazione. Nel suo post "Pensione a 70 anni" dell'8 giugno del 2010, ha spiegato che "in pensione si può andare a 60 anni", mettendo "un tetto massimo pensionistico a ogni italiano, ad esempio 2.500 euro" e dando "a ogni pensionato una pensione commisurata a quello che ha realmente versato". Insomma, un sistema contributivo puro con un cap a 2.500 euro (non dice se lordi o netti). 

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LEGGI IL TESTO INTEGRALE DEL POST DI GRILLO "IN PENSIONE A 70 ANNI"

Circa un anno dopo, il 26 agosto del 2011, nel blog "Non è un paese per pensionati", ha sostanzialmente ribadito il concetto. Con due differenze. Il limite massimo dell'assegno pensionistico è passato da 2.500 a 3.000 euro e l'età pensionabile a 65 anni. Con qualche dettaglio in meno anche nel post "Locomotiva Italia" del 18 agosto aveva ribadito lo stesso concetto.
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LEGGI IL TESTO COMPLETO DEL BLOG "NON È UN PAESE PER PENSIONATI"

Dodici mesi più avanti, 14 febbraio del 2012, nel post "Il Boom", il tetto alle pensioni è di nuovo sceso, 2.000 euro mensili. Mentre il 3 agosto del 2012, nel blog "Fuori i soldi", l'asticella per considerare "d'oro" una pensione, era stata fissata a 5.000 euro.

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Durante la campagna elettorale, il tetto alle pensioni sembra essersi attestato attorno a questa cifra: limite alle pensioni a 4.000 euro netti al mese (o 5.000 lordi, anche se in realtà il netto di 5.000 lordi darebbe meno di 4.000) ed età pensionabile a 60 anni.
 
Anche sul reddito di cittadinanza Grillo ha dato delle indicazioni. L'assegno mensile minimo per tutti coloro che non hanno un reddito dovrebbe essere di 1.000 euro al mese.
Il progetto, ricostruibile dai blog di Grillo, è ancora molto confuso. Difficile, insomma, farne un'analisi di sostenibilità finanziaria. Grillo conta di risparmiare 7 miliardi dal tetto alle pensioni. Ma i risparmi dipendono non solo da dove viene posta l'asticella. 2.000 o 5.000 euro è molto differente, secondo l'Inps le pensioni sopra i 3.000 euro sono poco più di 400 mila e costano 20 miliardi l'anno, ma l'importo medio è di circa 4.100 euro. Significa che le super-pensioni non sono tantissime. Nel programma ufficiale del Movimento su pensioni e reddito di cittadinanza non ci sono altre indicazioni. Nel capitolo dedicato all'Economia si parla di "sussidio di disoccupazione garantito". Che però è un'altra cosa. Si stabilisce però che l'approvazione "di ogni legge subordinata alla effettiva copertura finanziaria" (cosa peraltro già prevista dall'articolo 81 della Costituzione), e che le "leggi rese pubbliche on line almeno tre mesi prima delle loro approvazione per ricevere i commenti dei cittadini". Non resta che aspettare.
 
 

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