Dura protesta ieri pomeriggio a Parma di alcune
centinaia di dipendenti comunali, maestre e Vigili Urbani, che
contestano la scelta dell’amministrazione comunale di tagliare gli
stipendi dei lavoratori pubblici.
Sembra di essere tornati indietro di un anno e mezzo
a Parma, quando ogni giovedì si riunivano gli 'indignados' con pentole e
tamburi per protestare contro la giunta di Pietro Vignali per metà
inquisita. Solo che ieri le urla – “buffone”, “vergogna” e anche
qualcosa di più colorito – di circa 200 tra dipendenti del Comune,
maestre d’asilo e Vigili Urbani erano rivolte al nuovo sindaco della
città emiliana, il “grillino” Federico Pizzarotti.
La manifestazione
è scattata quando i dipendenti pubblici hanno scoperto che per ridurre
il deficit di bilancio del Comune l’amministrazione ‘5 stelle’ aveva
deciso di tagliare le indennità e il fondo produttività alleggerendo
anche di 150 euro al mese stipendi da 1200 euro. Non certo da ‘casta’.
La protesta si è svolta in contemporanea con la seduta del Consiglio
Comunale.
"Oggi i lavoratori del Comune non sono più
considerati tali; all'amministrazione piacerebbe una sorta di figura
libero professionale che a seconda delle condizioni dovrebbe percepire
una retribuzione a cottimo" hanno denunciato i rappresentanti dei
sindacati che si oppongono ad un ulteriore taglio del fondo di
produttività per il 2013, che ha già subito una sforbiciata di 300 mila
euro lo scorso anno. Intanto la decurtazione delle indennità aggiuntive
in busta paga per gli incarichi "disagiati" (poliziotti municipali,
messi comunali, ma anche addetti dei servizi domiciliari ad anziani ed
handicap) ha avuto anche un effetto retroattivo, che ha già causato la
riduzione delle buste paga di gennaio e febbraio. ''Noi non stiamo
toccando quanto indicato per legge'' si è difeso il sindaco.
Le
proteste sono continuate anche nella sala del consiglio comunale quando
un nutrito gruppo di lavoratori, dai portici del Palazzo del Comune, si
sono trasferiti nell'aula consigliare con tanto di bandiere, cartelli e
fischietti. Ma il presidente del consiglio, Marco Vagnozzi, ha chiesto
ai vigili in servizio di non far entrare più il pubblico in aula:
"Questa sala può contenere un massimo di cento persone e tra
consiglieri, giornalisti e cittadini il limite è superato".
Ad un certo punto al presidio dei lavoratori si è affacciato il primo
cittadino che però è stato accolto da una bordata di fischi e slogan, e
pare che Pizzarotti si sia innervosito e abbia ingaggiato una vera e
propria rissa verbale con una giornalista che lo incalzava di domande.
"Offese, fisiche e proclami che richiamano molto ad un'altra epoca
passata... non serve più. Non sono sereno - ha spiegato poi Pizzarotti
-. Viste le cose che stiamo facendo e l'impegno che ci stiamo mettendo,
sentirsi attaccare strumentalmente non è bello". ''Nei prossimi giorni
incontrerò direttamente i dipendenti, li riceverò in Municipio com'é
giusto che sia, cercando con loro un dialogo reso oggi impossibile dalla
protesta e dalle offese'' ha poi annunciato in serata il primo
cittadino di Parma.
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