Pare
che non ci sarannno altre sedute in streaming M5S-PD. Tra le
supercazzole di Di Maio e quelle di Renzi, stavano diventando sempre più
surreali. Proprio le due fazioni politiche che più millantano brutale
concretezza hanno in realtà prodotto finora soltanto una tale cortina di
fuffa da battere persino il De Mita più bizantino. Allarme meteo: il
cosiddetto “dibattito sulle riforme” s’è trasformato in un fronte
fuffoloso abbastanza vasto e denso da bloccare l’anticiclone delle
Azzorre.
Il prodotto finale del fufficio renziano è comunque già concordato dall’inizio con Berlusconi. Se passerà, alle prossime elezioni gli italiani non potranno scegliere i senatori, che saranno sindaci e consiglieri regionali nominati da altri sindaci e consiglieri regionali, e non potranno neanche scegliere i deputati, che saranno nominati dai loro leader in liste bloccate. L’unica cosa che potranno scegliere sarà il partito, e molto probabilmente sceglieranno di nuovo in maggioranza il PD, per paura che Grillo vinca e metta fuori legge l’antitetanica, o faccia fucilare Milena Gabanelli.
Così, l’improbabile dittatura dei “Nipotini di Stalin” usata per vent’anni come spauracchio da Berlusconi, alla fine si realizzerà con la complicità di Berlusconi stesso, che ha appena incassato la sperata assoluzione dal caso Nipotine di Mubarak.
Ovviamente non sarà una dittatura socialista ma mercatista, essenzialmente una prosecuzione dell’agenda Monti BCE camuffata dal cialtronesimo messianico di Renzi, e delle sue Fate Ignoranti, firmatarie di testi di legge che persino Calderoli è in grado di migliorare.
Non saremo sotto una Cortina di Ferro ma di Fuffa, completamente glassati nella fuffa come nell’ambra di Fringe.
Mai prima d’ora la classe dirigente italiana s’era ridotta a puntare tutto su un uomo solo come sta facendo adesso con Renzi. Mai s’era arrischiata a mettere così tutte le uova nello stesso paniere. Renzi è l’ultima risorsa d’una classe dirigente ormai consunta dai propri liquami tossici. La sua unica vera forza è la mancanza di alternative.
I tecnici sono bruciati, i moderati sono sputtanati, i populisti non sanno trovarsi il culo in una stanza tappezzata di specchi.
Renzi è l’ultima carta del mazzo. Se cadesse ora, l’intero sistema politico-mediatico italiano di controllo sociale detto ”democrazia” franerebbe come un castello di sabbia, anzi di fuffa.
Per questo tutti nel sistema sostengono Renzi, a cominciare dai suoi presunti avversari, fino a chi lo odia a morte davvero, cioè i colleghi di partito.
Il rischio d’estinzione sta frenando persino l’endemica spinta autoimmune del PD, tenendo insieme fazioni che da sempre si disprezzano profondamente a vicenda.
L’equilibrio però è precario.
Il trono di Renzi è solido come la fuffa.
Il prodotto finale del fufficio renziano è comunque già concordato dall’inizio con Berlusconi. Se passerà, alle prossime elezioni gli italiani non potranno scegliere i senatori, che saranno sindaci e consiglieri regionali nominati da altri sindaci e consiglieri regionali, e non potranno neanche scegliere i deputati, che saranno nominati dai loro leader in liste bloccate. L’unica cosa che potranno scegliere sarà il partito, e molto probabilmente sceglieranno di nuovo in maggioranza il PD, per paura che Grillo vinca e metta fuori legge l’antitetanica, o faccia fucilare Milena Gabanelli.
Così, l’improbabile dittatura dei “Nipotini di Stalin” usata per vent’anni come spauracchio da Berlusconi, alla fine si realizzerà con la complicità di Berlusconi stesso, che ha appena incassato la sperata assoluzione dal caso Nipotine di Mubarak.
Ovviamente non sarà una dittatura socialista ma mercatista, essenzialmente una prosecuzione dell’agenda Monti BCE camuffata dal cialtronesimo messianico di Renzi, e delle sue Fate Ignoranti, firmatarie di testi di legge che persino Calderoli è in grado di migliorare.
Non saremo sotto una Cortina di Ferro ma di Fuffa, completamente glassati nella fuffa come nell’ambra di Fringe.
Mai prima d’ora la classe dirigente italiana s’era ridotta a puntare tutto su un uomo solo come sta facendo adesso con Renzi. Mai s’era arrischiata a mettere così tutte le uova nello stesso paniere. Renzi è l’ultima risorsa d’una classe dirigente ormai consunta dai propri liquami tossici. La sua unica vera forza è la mancanza di alternative.
I tecnici sono bruciati, i moderati sono sputtanati, i populisti non sanno trovarsi il culo in una stanza tappezzata di specchi.
Renzi è l’ultima carta del mazzo. Se cadesse ora, l’intero sistema politico-mediatico italiano di controllo sociale detto ”democrazia” franerebbe come un castello di sabbia, anzi di fuffa.
Per questo tutti nel sistema sostengono Renzi, a cominciare dai suoi presunti avversari, fino a chi lo odia a morte davvero, cioè i colleghi di partito.
Il rischio d’estinzione sta frenando persino l’endemica spinta autoimmune del PD, tenendo insieme fazioni che da sempre si disprezzano profondamente a vicenda.
L’equilibrio però è precario.
Il trono di Renzi è solido come la fuffa.
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