Riforme. Decidere di troncare il dibattito sulla più profonda trasformazione dell’assetto costituzionale mai realizzata dal dopoguerra è, per Renzi, il segno di una vittoria di Pirro. E Napolitano che non riceve le opposizioni al Quirinale, è ancora il rappresentante di tutti gli italiani?
Chi
sono i veri filibustieri? Quelli che si oppongono alle riforme
costituzionali della maggioranza renzian-berlusconiana, o i
partiti di governo che impediscono al parlamento di discutere come
cambiarle?
In un regime parlamentare, l’ultima
carta di una democrazia è l’ostruzionismo e la storia della nostra
repubblica è ricca di pagine che raccontano personaggi
e interpreti del filibustering nei momenti di maggior contrasto politico.
Con i nuovi regolamenti oggi è molto
più difficile praticarlo, ma decidere di troncare il dibattito
sulla più profonda trasformazione dell’assetto costituzionale mai
realizzata dal dopoguerra, scegliendo un rigido
contingentamento dei tempi perché l’8 di agosto il presidente
del consiglio deve portare a palazzo Chigi il bottino di guerra è,
innanzitutto per lui, il segno di una vittoria di Pirro.
Chi vuole vincere senza convincere,
chi mostra i muscoli per nascondere la confusione, in realtà rivela
la propria debolezza. Non si possono approvare riforme cruciali
senza il necessario, faticoso, esercizio del compromesso e della
mediazione politica…
Se ancora c’era qualche dubbio sulla
natura post-democratica del leader che ci governa, da ieri sarà più
difficile sostenerlo. E del resto queste pessime riforme
costituzionali per come erano originate, appunto da un’iniziativa
legislativa del governo anziché del parlamento, non potevano che
precipitare in una esautorazione del parlamento stesso.
Con il sostegno e l’approvazione del
Presidente della Repubblica che così espone l’alta carica che
rappresenta al ruolo di giocatore anziché di arbitro. Il Capo
dello Stato non ha neppure ricevuto personalmente la delegazione
di deputati e senatori che ieri sera, in corteo, si è recata al
Quirinale per rappresentargli la contrarietà verso una
decisione sconcertante.
Napolitano è ancora il rappresentante di tutti gli italiani?
NORMA RANGERI
da il manifesto
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