venerdì 25 luglio 2014

Ucraina, graziosi abbattimenti Di ilsimplicissimus


Yatsenyuk e RenziLe dimissioni del premier Yatsenyuk seguite allo sfascio della maggioranza parlamentare costituita in gran parte da tecnocratici di fiducia dell’ Fmi e dalle formazioni naziste, chiamata grottescamente “Scelta europea”, mostrano come l’abbattimento del boeing malese sia arrivata, anzi caduta come il cacio sui maccheroni di Washington. Una vera grazia di dio per un’ Ucraina la cui economia è stata messa in ginocchio e svenduta alle banche internazionali, che ha subito un vero e proprio golpe attuato da formazioni paramilitari, che ha perso la Crimea e il cui tentativo di riconquistare le facilmente le regioni dell’est è già ampiamente fallito.
Le fazioni golpiste, come asseriscono apertamente , hanno una fretta dannata di andare alle elezioni prima che la situazione precipiti definitivamente e venga meno la possibilità di immergere un golpe sostanzialmente alla Pinochet nella pastella dell’apparente democrazia: ancora qualche mese e i nostri nazi – europeisti non raccoglierebbero che qualche frazione marginale dell’elettorato ormai sempre più consapevole di essere caduto in una trappola nella quale dovranno essere fatti drammatici tagli alla spesa sociale per sostenere le spese militari, lasciando il Paese in completa balia dei noti cravattari globali.  La caduta del premier e il dissolvimento della maggioranza sono state con tutta probabilità concordate col presidente oligarca e cioccolataio Poroshenko visto il rapido degradare della situazione e il pericolo che il Paese sfugga di mano a chi lo ha comprato, ossia al fondo monetario internazionale con il suo “prestito” di 17 miliardi di dollari.
In questo quadro la caduta dell’aereo malese, con le certezze di Washington sul fatto che il tragico abbattimento sia stato opera dei filorussi, certezze peraltro fondate sul nulla, costituisce per gli Usa un agevole pertugio grazie al quale essere ancor più presenti presenti nel Paese sotto varia forma, per indossare il consueto costume di interventismo vagamente umanitario e per condizionare in funzione antirussa l’opinione pubblica occidentale, guidata dai pifferi dei media.  Insomma mai un disastro aereo ha avuto un tempismo così perfetto

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