lunedì 28 luglio 2014

Le favole del Fantaboschi di Alessandra Daniele, Carmillaonline.com

FantaBoschiMaria Elena Boschi, ministra-immagine del rinnovamento renziano, ha citato come suo maestro Amintore Fanfani, dicendo “le bugie in politica non servono”.
La citazione suona particolarmente comica adoperata da una vestale di Mister #enricostaisereno, che sta riscrivendo la Costituzione col Cavalier Menotassepertutti.
Dopo aver promesso ”mai più larghe intese con Berlusconi”. E poi una riforma al mese, d’intesa con Berlusconi.
Entro febbraio riforma elettorale, del Senato, e del Titolo V della Costituzione.
Entro marzo riforma del mercato del lavoro, e sblocco totale del pagamento dei debiti della pubblica amministrazione.
Entro aprile riforma della burocrazia, più un miliardo e mezzo di finanziamenti per la tutela dell’ambiente, e tre miliardi e mezzo per la messa in sicurezza delle scuole pubbliche.
Entro maggio energia meno cara per le aziende.
Entro giugno riforma della Giustizia, con specifica accelerazione dei tempi della Giustizia civile.
Entro luglio era prevista l’attivazione dello stargate di Cuneo per Atlantide, che però è slittata a causa del semestre europeo, per il quale Renzi ha promesso di contestare i vincoli di bilancio “che ci chiede l’Europa”.
E poi di rispettare i vincoli di bilancio, ”ma non perché ce lo chiede l’Europa”. Perché “ce lo chiedono i nostri figli“.
Come ci chiedono riforme strutturali, da fare entro i primi cento giorni.
Anzi, i primi mille.
Perché “l’Italia deve cambiare faccia, ma anche interfaccia”.
“Bicos Meucci uos a ginius, but i uosnt ebol”. Il virus?
Fra tutte le favole raccontate da Mago Renzi, una delle più truffaldine è che le sue riforme servano a restituire “credibilità internazionale” all’Italia, consentendoci di contrattare un “ammorbidimento” dell’austerità impostaci dalla BCE.
Cazzate. La BCE se ne fotte di come eleggiamo il Senato, se lo riempiamo di sindaci, pranoterapeuti, criceti, o palline colorate dell’Ikea.
Alle banche interessa solo che restiamo solvibili.
Quindi non ci concederanno nessuna flessibilità, e ce l’hanno già detto chiaro più di una volta.
Intanto tutti i dati della nostra economia continuano a peggiorare, quelli sì velocemente: la disoccupazione dilaga, i consumi e le esportazioni crollano, il PIL striscia.
È il default in our stars.
Mentre in Parlamento si fa a borsettate su una riforma che non c’entra un cazzo – l’ennesima Kansas City Shuffle – che ammesso sopravviva, comunque non diventerà effettiva prima d’un anno.
Con Renzi l’Italia non cambierà interfaccia.
Manterrà la stessa interfaccia da culo.

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