mercoledì 6 marzo 2013

Bersani senza futuro. Grillo senza speranza di Francesco Piobbichi

Ci prova Bersani a costruire un Governo che stupirà il paese, ci prova in tutti i modi, e si appella al senso della responsabilità di Grillo. La sua linea alla direzione è chiara. Chiude al PDL e propone al M5s di misurarsi su 8 punti di programma. Punti ad effetto per l'opinone pubblica ( anche se non c'è una frase su diritti dei lavoratori e sulle pensioni), sicuramente pensati per aprire contraddizioni a Grillo, ma che non hanno alcuna chance di successo. Dovendo usare una metafora, quella di Bersani sembra essere la storia di chi, sbagliato il calcio di rigore ritorna nel campo di gioco a partita finita e prova a tirarlo di nuovo. Farà anche un bel goal, ma oramai non conta nè ai fini del risultato nè per gli spettatori che sono andati a vederlo. Così mentre la direzione del PD schierata sugli spalti di uno stadio deserto prova a dare forza al segretario ( aspettando che finisca alla svelta questo triste spettacolo) la vera partita si giocherà in altri luoghi. Ed è una partita devastante per questo paese sia dal punto di vista democratico che dal punto di vista economico e sociale. Chi scrive tifa rivolta da sempre ( con scarsi risultati) ma sa anche che per farla ci vorrebbe una forza organizzata di qualche consistenza. Ad oggi non è così, anzi, chi muove le pedine (come giustamente scrive Alfonso Gianni) in assenza di assetti politici stabili sono e saranno i poteri forti ed i mercati che imporranno da qui a breve la loro soluzione "tecnica" o di "scopo" alla crisi. Sicuramente non saranno nè i movimenti nè il popolo della crisi.  Oramai del resto possiamo anche fare a meno di un Governo, il meccanismo del Fiscal Compact e del pareggio di bilancio ai quali si collega in automatico la legge di stabilità può fare tranquillamente il suo corso nelle prossime settimane. Del resto il buon Monti il lavoro sporco in grande misura lo ha già fatto, adesso occorre solo che responsabilmente la macchina non si spenga. In questo quadro è veramente cinica, per non usare un altro termine, la posizione di Grillo e del M5s. A differenza di Vendola ( che infatti resta in Puglia) il cui potere di contrattazione è nullo Grillo può stare al gioco e chiedere a Bersani molto ed ottenere molto altro ancora. Può ad esempio chiedere - offrendo la sua desistenza -che il prossimo Governo metta al suo primo punto, non la blanda e generica proposta di Bersani rispetto all'Europa, ma la disdetta unilaterale del Fiscal Compact ( poi da sottoporre a referendum ) e la cancellazione del pareggio di bilancio in Costituzione. In questo modo Grillo oltre al Brand dei costi della politica e tante altre cose interessanti costringerebbe il PD ed il suo gruppo dirigente a riprendersi un cerino in mano complicato da maneggiare. Il M5s potrebbe in questo caso aprire una speranza per i movimenti contro l'austerity, aprire uno spazio pubblico di discussione nel paese nel quale il PD dovrebbe scegliere se fare il gioco della Merkel o meno. Grillo invece sta mettendosi nella sponda del fiume attendendo i cadaveri del PD e del PDL. Queste salme probabilmente a breve apparirano all'orizzonte e il M5s festeggerà mandando in diretta streaming l'evento. Il problema però è che non apparranno quelle dei poteri forti, dei mercati, ai quali si sta riconsegnando il destino del paese per i prossimi mesi.

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