venerdì 1 marzo 2013

Nuovo "congelamento" per gli stipendi pubblici

Il governo non c'è, ma continua a colpire chi lavora. Gli stipendi del pubblico impiego, fermi ormai dal 2009, verrano bloccati al lvello attuale fino alla fine del 2014. L'inflazione provvederà ad abbassarne il potere d'acquisto.

Il programma di "dimagrimento" del lavoro pubblico prosegue come previsto. Tanto non è da Grillo e dalle sue schiere che si potrà avere una qualche "resistenza" su questo fronte. Anzi, fosse per il "guru", quello che fa il governo Monti contro i "pubblici" è persino troppo poco.(vedi http://ilconfrontodelleidee.blogspot.it/2013/02/beppe-grillo-contro-dipendenti-pubblici.html )

La misura era stata "ipotizzata" ai tempi della spending review e della Legge di Stabilità. Ora passa all'attuazione. Il decreto, proposto da Patroni Griffi e dal ministro dell’economia Vittorio Grilli (considerato "ricattabile" per le «presunte» consulenze affidate da Finmeccanica alla sua ex moglie, Lisa Lowenstein), sarà firmato a breve da Mario Monti. Con ogni probabilità, anche se fosse animato dalle migliori intenzioni (e nnutriamo forti dubbi sull'eventualità), l’esecutivo di centrosinistra nulla potrebbe fare per cambiare le cose.
I dipendenti statali, oltre al congelamento degli stipendi fino al 2014, si vedranno anche bloccare l’indennità di vacanza contrattuale (anche i conratti sono scaduti ormai da anni).

Come si legge nel testo del decreto, relativamente al blocco degli stipendi statali, "non si dà luogo, senza possibilità di recupero, alle procedure contrattuali e negoziali ricadenti negli anni 2013-2014 del personale dipendente dalle amministrazioni pubbliche così come individuate ai sensi dell’art. 1, comma 2, della legge 31 dicembre 2009 n. 196 e successive modificazioni".

Per quel che riguarda l’indennità di vacanza contrattuale, ovvero quell’importo addizionale che ha lo scopo di preservare in parte la retribuzione dagli effetti dell’inflazione, non avverrà la dovuta corresponsione. "L’indennità di vacanza contrattuale relativa al triennio contrattuale 2015-2017", si legge, "verrà calcolata secondo le modalità e i parametri individuati dai protocolli e dalla normativa vigenti in materia". Insomma, vedremo se e quando, con le normative che nel frattempo cercheremo di modificare. Naturalmente in peggio.

Nel blocco dei contratti sono coinvolti più di 3 milioni di dipendenti pubblici: il comparto più colpito dal congelamento è quello della scuola, che vanta circa un terzo del totale dei dipendenti coinvolti. Per i docenti, gli ausiliari e gli amministrativi non è previsto inoltre nessun riconoscimento di incrementi contrattuali di anzianità a decorrere dal 2011.
Un segno preciso dell'importanza assegnata dai governi della Troika all'istruzione di massa. Meglio che non apprendano, altrimenti potrebbero capire troppo. Per assicurarsene basta chiudere la scuola pubblica, come si sta gradualmente facendo da anni.

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