guadagnare v. tr. [dal germ. *waidanjan «pascolare; guadagnare»] (io guadagno, … noi guadagniamo, voi guadagnate, e nel cong. guadagniamo, guadagniate). –
1. Ottenere come utilità e profitto di un lavoro, di
una prestazione, di scambi, o in genere come compenso di fatiche o
riconoscimento di meriti
Sergio Marchionne è indiscutibilmente il dirigente d’azienda che più ha intascato tra le Spa italiane nel 2012: con 47,9 milioni
di euro complessivi, al lordo delle tasse. Segue a ruota il
vicepresidente di Luxottica, Luigi Francavilla, con 28,8 milioni.
Federico Marchetti, presidente e amministratore delegato di Yoox, è il
terzo con 22,61 milioni.
Il grosso del bottino Marchionne lo ha intascato grazie alle azioni
gratuite che gli sono state assegnate sulla base degli accordi che prese
nel 2009, quando prometteva il rilancio della produzione della auto
italiane, la salvaguardia dei posti di lavoro, premi di produzione per
gli operai che avesse chinato il capo di fronte ad accordi vergognosi.
Più o meno 41 milioni. Il resto è “stipendio”: più di sette milioni come
a.d. di Fiat (Chrysler compresa) e quasi 3 per la presidenza di Fiat
Industrial, che produce camion e macchine agricole. Uno sproposito di
quattrini dati in premio a chi ha ulteriormente indebolito il più
importante gruppo industriale del nostro Paese: dal 2009 al 2012 la
quota di mercato Fiat in Italia è scesa dal 32,8 al 29,6%, in Europa
(comprese le nazioni aderenti all’Efta) è diminuita dall’8,7% al 6,4 per
cento.
I grandi manager della pubblica amministrazione italiana, sono i più ricchi dell’Ocse
(L’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico europea):
prendono in media più di 480 mila euro, quasi il triplo della media
Ocse.
Poi ci sono i manager delle aziende di Stato, come per esempio Mauro Moretti,
a.d. delle Ferrovie dello Stato (sì, proprio quella porcheria là, che
fa arrivare i treni in perenne ritardo e che non garantisce più nemmeno
i servizi essenziali) che ha incassato nel 2012 873.666 euro.
Un tempo c’era (ed era un visionario che vedeva giusto, non certo un rivoluzionario) Adriano Olivetti, che sosteneva che «nessun dirigente, neanche il più alto in grado,
deve guadagnare più di dieci volte l’ammontare del salario minino».
Altrove c’è tuttora gente come Akio Toyoda, il capo della Toyota, il più
grande gruppo automobilistico del mondo, che ha preso tra bonus ed
emolumenti 184milioni di yen, vale a dire 1,37 milioni di euro. [segue dopo il grafico]
Poi, se guardate bene il grafico qui sopra, capite
perché non ho mai usato il termine guadagnare per indicare la quantità
di danaro pubblico e privato che questi e molti altri signori, si sono
messi in tasca. Perché, dopo aver visto il grafico, questo per me è
rubare, non guadagnare.
E mentre noi ci accapigliamo sulle leggi elettorali, questi signori
pubblici e privati, contribuiscono a perpetrare una vergognosa
ingiustizia sociale. Che ci fanno chiamare crisi.
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