Ieri
sera mi sono irosamente addormentato sotto l’impatto di due notizie
apparentemente molto diverse, ma ahimè sin troppo correlate dentro la
mefitica palude italiana: le dimissioni del sindaco Cialente e la
scomparsa pressoché totale dei finanziamenti per la ricerca scientifica e
tecnologica di base nel bilancio preventivo per il 2014. Il primo
evento testimonia della pervasività della corruzione e anzi il suo
essere divenuta la normalità nella cosa pubblica anche in forma di puro
sciacallaggio, la seconda dimostra il disinteresse totale della politica
a ogni cosa che non siano i maneggi e la permanenza degli apparati, la
sua diserzione di fronte al futuro, vanamente nascosta dietro le
fumisterie dell’europeismo di maniera o dietro i dati anagrafici.
Non che questa sia una novità, ma il motivo della mia inquietudine
era che non riuscivo a trovare un’immagine che descrivesse
sinteticamente la paralisi del Paese, il fallimento di una classe
dirigente e allo stesso tempo il continuo scoppiettare di inutili
petardi dentro il quotidiano della politica e della sua rappresentazione
mediatica. Poi stamattina mi è tornato in mente un aneddoto
raccontatomi da mio padre che lo aveva appreso da Arnoldo Foà,
conosciuto per brevissimo tempo al Centro sperimentale di cinematografia
di Roma, prima della sua esclusione per le leggi razziali e
rifrequentato dopo la guerra in casa di Squarzina, che sembra fatto
apposta per descrivere la situazione.
Alla fine del 1942, proprio quando Napolitano si iscriveva al Guf, i
reparti della contraerea di Napoli furono insigniti di una medaglia al
valore. La popolazione terrorizzata dai frequenti bombardamenti e
stupita dal riconoscimento vista la totale inefficacia nel contrastare
le incursioni aeree, si inventò le motivazioni per la medaglia: ” con
sprezzo del pericolo, terminate le munizioni, continuavano a fare bum
bum con la bocca ottenendo gli stessi risultati”.
Lo trovo davvero perfetto per descrivere i sussurri e le grida
intorno al nulla, il moderno costruito con gli avanzi degli anni ’80, le
palingenesi da bar mentre si scoperchia un incredibile vaso di Pandora e
il marciume si mostra senza veli e senza requie. E’ proprio come fare
bum bum con la bocca mentre il Paese è in svendita con la complicità di
tutti e cadono senza difese le bombe di assurdi diktat. Ma qualcuno non
si vergogna di mettersi medaglie.
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