lunedì 27 gennaio 2014

Legge elettorale, Ferrero a Napolitano: “Intervenga per garantire la rappresentanza proporzionale e democratica degli elettori italiani


Legge elettorale, Ferrero a Napolitano: “Intervenga per garantire la rappresentanza proporzionale e democratica degli elettori italiani


Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista, ha chiesto oggi al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano un incontro urgente su tre questioni inerenti le prossime elezioni e la legge elettorale in vista delle europee.
“Intendo rappresentarLe le gravi violazioni dei principi costituzionali di rappresentanza democratica proporzionale – si legge nella lettera inviata da Ferrero al Capo dello Stato – da noi ravvisati nella legge inerente le elezioni dei membri del Parlamento europeo spettanti all’Italia [...] rendendo evidentemente illegittimo lo sbarramento del 4% previsto dalle ultime modifiche della legislazione italiana.
In secondo luogo intendo segnalarLe come la volontà di escludere la rappresentanza proporzionale e democratica dei cittadini italiani a concorrere agli orientamenti del nuovo Parlamento Europeo sia accentuata da un interpretazione arbitraria – contenuta nelle istruzioni del Ministero dell’Interno, e contro la quale ricorreremo – delle liste ammesse a presentare il proprio simbolo senza la sottoscrizione delle firme.
In terzo luogo intendo farLe notare come questo grave attacco alla democrazia ed alla rappresentanza popolare sia fortemente accentuato dai contenuti del recentissimo “patto“ sulla modifica della legge elettorale siglato da Renzi e Berlusconi che – a nostro avviso e come evidenziato in un recentissimo appello di autorevoli costituzionalisti – ci consegnano una proposta totalmente incompatibile con le indicazioni della Corte Costituzionale, che ha considerato illegittimo un premio di maggioranza e che ha contestato il principio della lista bloccata del Ddl Calderoli.
Il tutto, peraltro, è reso ancor più antidemocratico dalla previsione di una soglia di sbarramento formalmente all’8%, ma di fatto, attraverso le scarse dimensioni dei collegi, assai più alta.
Sono queste le ragioni per cui Le chiedo un incontro urgente – conclude Ferrero – nella convinzione che queste gravi violazioni della democrazia possano essere affrontate ed avviate a soluzione attraverso un Suo autorevole intervento, in ossequio delle funzioni e delle prerogative a Lei spettanti, finalizzato al ripristino della vigenza dell’art.48 della Costituzione”.
Qui il testo integrale della richiesta di Ferrero al Presidente della Repubblica:
 
 Signor Presidente,
con questa lettera Le chiedo un incontro urgente, nella mia qualità di Segretario Nazionale del Partito della Rifondazione Comunista e di rappresentante italiano del Partito della Sinistra Europea.
Questa richiesta di incontro è finalizzata a sollevare tre questioni inerenti le prossime elezioni e il tema delle leggi elettorali.
In primo luogo intendo rappresentarLe le gravi violazioni dei principi costituzionali di rappresentanza democratica proporzionale da noi ravvisati nella legge (24 gennaio 1979 n.18 e successive modificazioni ) inerente le elezioni dei membri del Parlamento europeo spettanti all'Italia e la evidente contraddizione - da noi già a Lei segnalata con una precedente nota a firma Gianluca Schiavon - fra queste norme e le recenti decisioni del Parlamento europeo che - attraverso il combinato disposto degli artt. 17 e 18 del Trattato istitutivo dell’UE, degli artt. 244/250 del Trattato del Funzionamento dell’UE della raccomandazione del 12 marzo 2013- hanno introdotto un nesso di inscindibilità tra le elezioni del Parlamento europeo e la nomina della Commissione europea e del suo Presidente, rendendo evidentemente illegittimo lo sbarramento del 4% previsto dalle ultime modifiche della legislazione italiana .
In secondo luogo intendo segnalarLe come la volontà di escludere la rappresentanza proporzionale e democratica dei cittadini italiani a concorrere agli orientamenti del nuovo Parlamento Europeo sia accentuata da un interpretazione arbitraria - contenuta nelle istruzioni del Ministero dell' Interno ,e contro la quale ricorreremo - delle liste ammesse a presentare il proprio simbolo senza la sottoscrizione delle firme. La legge 18/79 (e successive modificazioni ) dispone infatti che siano esentate dalla allegazione delle firme dei sottoscrittori quelle liste che “nell' ultima elezione abbiano presentato candidature col proprio contrassegno ed abbiano ottenuto almeno un seggio al Parlamento europeo”, non ponendo nessuna limitazione alla fruizione del diritto all' esenzione in ragione del carattere nazionale o transnazionale del partito o movimento politico richiedente. Orbene il Partito della Rifondazione Comunista -Sinistra Europee è partecipe del gruppo europeo Sinistra Europea - Gue, gruppo costituito ed operante da tre legislature, come peraltro la Federazione dei Verdi, ed una limitazione arbitraria nella presentazione delle liste che minerebbe il diritto del Parlamento Europeo ad eleggere il Presidente della Commissione Europea “tenendo conto del risultato delle elezioni europee“ sarebbe lesiva della procedura di “codecisione“ prevista dal Trattato di Lisbona, in quanto i cittadini degli Stati membri sono ora primariamente chiamati ad esprimere la propria preferenza per uno dei partiti e gruppi parlamentari europei che avanzano una candidatura unitaria alla presidenza della Commissione.
E' noto, a tal riguardo che il Partito della SINISTRA EUROPEA GUE - di cui il PRC è forza fondatrice - ha recentemente deciso la candidatura a Presidente dell' on Alexis Tsypras e che tale candidatura sarà da noi sostenuta in Italia .
In terzo luogo intendo inoltre farLe notare come questo grave attacco alla democrazia ed alla rappresentanza popolare sia fortemente accentuato dai contenuti del recentissimo “patto “ sulla modifica della legge elettorale siglato da Renzi e Berlusconi che - a nostro avviso e, come evidenziato in un recentissimo appello di autorevoli costituzionalisti - ci consegnano una proposta totalmente incompatibile con le indicazioni della Corte Costituzionale, che ha considerato illegittimo un premio di maggioranza “foriero di una eccessiva sovra-rappresentazione della lista di maggioranza relativa tale da comprometterne la compatibilità con il principio di eguaglianza del voto “ e che ha contestato il principio della lista bloccata del Ddl Calderoli in quanto produce “un eccessiva divaricazione fra la composizione dell' organo di rappresentanza politica e la volontà dei cittadini espressa attraverso il voto “anche perché - continua la Corte - le liste bloccate minano il principio “del sostegno personale dei cittadini agli eletti e ferisce la logica della rappresentanza consegnata dalla Costituzione “.
Il tutto ,peraltro, è reso ancor più antidemocratico dalla previsione di una soglia di sbarramento formalmente all' 8% ,ma di fatto ,attraverso le scarse dimensioni dei collegi, assai più alta.
Sono queste le ragioni per cui Le chiedo un incontro urgente nella convinzione che queste gravi violazioni della democrazia, da me segnalate in questa nota ,possano essere affrontate ed avviate a soluzione attraverso un Suo autorevole intervento, in ossequio delle funzioni e delle prerogative a Lei spettanti, finalizzato al ripristino della vigenza dell’art. 48 della Costituzione.
Cordiali saluti,

Paolo Ferrero
segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista - Sinistra Europea
 

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