domenica 28 giugno 2015

Stiamo con Davide contro Golia

Bisogna scegliere però se stare con Tsipras o con i governi della Troika come quelli che hanno affamato la Grecia. Venerdì mobilitazione europea a fianco del No al referendum di Atene

di Checchino Antonini
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Sta per arrivare una petizione europea in molte lingue da firmare a valanga. Da Atene, dove hanno preso parte a una riunione dell’Altersummit, gli attivisti italiani vicini alla Lista Tsipras fanno sapere che venerdì, 3 luglio, sarà una giornata europea di mobilitazione dappertutto si possa. L’idea è di fare centinaia di piazza la sera, in collegamento con Atene dove la domenica successiva si terrà il referendum – appena ratificato dal parlamento – che scandalizza i partiti dell’austerity e i loro governi.
Mai come ora la solidarietà concreta con la Grecia è solidarietà con noi stessi, vittime della medesima austerità. C’è chi dice, come Draghi, che siamo nel mare inesplorato di un possibile default e della Grexit. Anche la solidarietà internazionalista è un mare in gran parte sconosciuto da tempo. E del tutto opportuniste e fasulle suonano le parole del noto telepredicatore populista Grillo di appoggio a Tsipras. L’Europa dell’uno è solidale, quella dell’ex comico è xenofoba e rancorosa.
Dalla Francia, il premier Valls recita la versione delle porte aperte ai microfoni di ‘Europe 1-iTélé-Le Monde. La stessa di molti suoi colleghi: «Abbiamo fatto tutto il possibile affinché si potesse trovare un accordo. E’ il Governo greco ad aver deciso di interrompere in modo unilaterale il negoziato. Le trattative non erano terminate». Tuttavia «continuiamo di pensare che un accordo è ancora possibile e invitiamo il Governo greco a tornare al tavolo delle trattative». «Non eravamo lontani da un accordo. Sono convinto che sia sempre possibile trovare una soluzione».

L’appello europeo per la settimana di mobilitazione straordinaria servirà a dire NO ALL’AUSTERITÀ. SÌ ALLA DEMOCRAZIA!

“L’Europa è a un bivio. Non stanno solo cercando di distruggere la Grecia, stanno cercando di distruggere tutti e tutte noi. È il momento di alzare la nostra voce contro i ricatti delle oligarchie europee. 
Domenica prossima il popolo greco potrà decidere di rifiutare il ricatto dell’austerità votando per la dignità, con la speranza di un’altra Europa. Il momento storico impone a ciascuno in Europa di schierarsi.
Diciamo NO all’austerità, ad ulteriori tagli alle pensioni, ad altri aumenti delle imposte indirette.
Diciamo NO alla povertà e ai privilegi.
Diciamo NO ai ricatti e alla demolizione dei diritti sociali.
Diciamo NO alla paura e alla distruzione della democrazia.
Diciamo insieme SÌ alla dignità, alla sovranità, alla democrazia e alla solidarietà con il popolo greco.
Ma questa non è una questione tra la Grecia e l’Europa.
Riguarda due visioni contrapposte di Europa: la nostra Europa solidale e democratica, costruita dal basso e senza confini. E la loro versione che nega la giustizia sociale, la democrazia, la protezione dei più deboli, la tassazione dei ricchi.
Basta!
È troppo!
Un’Altra Europa è possibile ed è davvero necessaria.
Costruiamo un forte OXI, un chiaro NO europeo e partecipiamo al nostro referendum, on line e fisicamente nelle piazze di tutta Europa.
In questo momento storico, facciamo appello al popolo europeo, ai sindacati, alle forze politiche, alle organizzazioni e movimenti sociali a esprimere il loro NO visibile alla austerità venerdì 3 luglio in tutta Europa.
Troviamo il nostro modo per dire NO in tutte le lingue d’Europa!
Troviamo il nostro modo per dire OXI!
Domenica sarà un giorno decisivo per l’Europa. Per noi, popolo europeo. Per i nostri sogni, per le nostre speranze. Ma non dobbiamo dimenticare che non sarà l’ultimo nella strada della lotta comune per un’altra Europa, fatta dalle persone e al loro servizio. Continueremo a difendere la democrazia.

Quando non c’era l’Ue i colpi di stato per libe­rarsi di governi demo­cra­tici li face­vano i colon­nelli (o per le pagliac­ciate i gene­rali Di Lorenzo ). Si dirà un passo in avanti, ma quale? Il rifiuto di acco­gliere il com­pro­messo che dopo mesi di trat­ta­tive Tsi­pras aveva con­tro­pro­po­sto equi­vale –lo hanno detto auto­re­voli eco­no­mi­sti — a un colpo di stato di tipo nuovo. Un ten­ta­tivo sco­perto di pugna­lare il primo governo di sini­stra greco. Appare adesso anche più chiaro che in ballo non c’era la resti­tu­zione del debito, ma pro­prio que­sto obiet­tivo poli­tico, per dimo­strare al mondo, e nell’immediato alla Spa­gna, che non è lecito con­te­stare la poli­tica decisa a Bruxelles.
Tsi­pras ha rispo­sto con corag­gio con­vo­cando per il 5 luglio un refe­ren­dum. Per avere dalla sua la forza di un appog­gio popo­lare. Si tratta di un voto deci­sivo e dram­ma­tico, per­ché tutti sono con­sa­pe­voli della durezza della scelta. È un voto che ci coin­volge e per que­sto dimo­striamo ai greci che non lo con­si­de­riamo qual­cosa che riguarda solo loro. Dob­biamo far sen­tire ai greci che non sono soli, dar loro soste­gno come pos­siamo: sin dal 3 sera mani­fe­stando, facendo una fiac­co­lata, attrez­zan­doci per seguire i fil­mati che da Atene ci invie­ranno. E per­ché la TV greca possa dar conto della nostra mobi­li­ta­zione a chi deve sen­tirsi meno solo quando andrà a votare.
Per il 5 sera, orga­niz­ziamo ovun­que un ascolto col­let­tivo dei risul­tati delle urne. Il rifiuto del dik­tat non sarà una vit­to­ria defi­ni­tiva, per­ché si aprirà comun­que una fase assai dif­fi­cile. Ma sarà un atto poli­tico sog­get­tivo di enorme impor­tanza, la testi­mo­nianza che siamo ancora con­vinti che Davide ce la può fare con­tro Golia. E appen­diamo alle nostre fine­stre, per dire quanto impor­tante sia anche per noi l’esito della vicenda, un drappo blu. (n drappo blu per que­sta volta, ma la pros­sima una vera ban­diera greca che ora non abbiamo ma faremo bene a procurarci).


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