Bisogna scegliere però se stare con Tsipras o con i governi della Troika come quelli che hanno affamato la Grecia. Venerdì mobilitazione europea a fianco del No al referendum di Atene
di Checchino Antonini
Sta per arrivare una petizione europea
in molte lingue da firmare a valanga. Da Atene, dove hanno preso parte a
una riunione dell’Altersummit, gli attivisti italiani vicini alla Lista
Tsipras fanno sapere che venerdì, 3 luglio, sarà una giornata europea
di mobilitazione dappertutto si possa. L’idea è di fare centinaia di
piazza la sera, in collegamento con Atene dove la domenica successiva si
terrà il referendum – appena ratificato dal parlamento – che
scandalizza i partiti dell’austerity e i loro governi.
Mai come ora la solidarietà concreta con
la Grecia è solidarietà con noi stessi, vittime della medesima
austerità. C’è chi dice, come Draghi, che siamo nel mare inesplorato di
un possibile default e della Grexit. Anche la solidarietà
internazionalista è un mare in gran parte sconosciuto da tempo. E del
tutto opportuniste e fasulle suonano le parole del noto telepredicatore
populista Grillo di appoggio a Tsipras. L’Europa dell’uno è solidale,
quella dell’ex comico è xenofoba e rancorosa.
Dalla Francia, il premier Valls recita
la versione delle porte aperte ai microfoni di ‘Europe 1-iTélé-Le Monde.
La stessa di molti suoi colleghi: «Abbiamo fatto tutto il possibile
affinché si potesse trovare un accordo. E’ il Governo greco ad aver
deciso di interrompere in modo unilaterale il negoziato. Le trattative
non erano terminate». Tuttavia «continuiamo di pensare che un accordo è
ancora possibile e invitiamo il Governo greco a tornare al tavolo delle
trattative». «Non eravamo lontani da un accordo. Sono convinto che sia
sempre possibile trovare una soluzione».
L’appello europeo per la settimana di mobilitazione straordinaria servirà a dire NO ALL’AUSTERITÀ. SÌ ALLA DEMOCRAZIA!
“L’Europa è a un bivio. Non stanno
solo cercando di distruggere la Grecia, stanno cercando di distruggere
tutti e tutte noi. È il momento di alzare la nostra voce contro i
ricatti delle oligarchie europee.
Domenica prossima il popolo greco
potrà decidere di rifiutare il ricatto dell’austerità votando per la
dignità, con la speranza di un’altra Europa. Il momento storico impone a
ciascuno in Europa di schierarsi.
Diciamo NO all’austerità, ad ulteriori tagli alle pensioni, ad altri aumenti delle imposte indirette.
Diciamo NO alla povertà e ai privilegi.
Diciamo NO ai ricatti e alla demolizione dei diritti sociali.
Diciamo NO alla paura e alla distruzione della democrazia.
Diciamo insieme SÌ alla dignità, alla sovranità, alla democrazia e alla solidarietà con il popolo greco.
Ma questa non è una questione tra la Grecia e l’Europa.
Riguarda due visioni contrapposte di
Europa: la nostra Europa solidale e democratica, costruita dal basso e
senza confini. E la loro versione che nega la giustizia sociale, la
democrazia, la protezione dei più deboli, la tassazione dei ricchi.
Basta!
È troppo!
Un’Altra Europa è possibile ed è davvero necessaria.
Costruiamo un forte OXI, un chiaro
NO europeo e partecipiamo al nostro referendum, on line e fisicamente
nelle piazze di tutta Europa.
In questo momento storico, facciamo
appello al popolo europeo, ai sindacati, alle forze politiche, alle
organizzazioni e movimenti sociali a esprimere il loro NO visibile alla
austerità venerdì 3 luglio in tutta Europa.
Troviamo il nostro modo per dire NO in tutte le lingue d’Europa!
Troviamo il nostro modo per dire OXI!
Domenica sarà un giorno decisivo per
l’Europa. Per noi, popolo europeo. Per i nostri sogni, per le nostre
speranze. Ma non dobbiamo dimenticare che non sarà l’ultimo nella strada
della lotta comune per un’altra Europa, fatta dalle persone e al loro
servizio. Continueremo a difendere la democrazia.
Quando non c’era l’Ue i colpi di stato per liberarsi di governi
democratici li facevano i colonnelli (o per le pagliacciate
i generali Di Lorenzo ). Si dirà un passo in avanti, ma quale? Il
rifiuto di accogliere il compromesso che dopo mesi di trattative
Tsipras aveva controproposto equivale –lo hanno detto autorevoli
economisti — a un colpo di stato di tipo nuovo. Un tentativo
scoperto di pugnalare il primo governo di sinistra greco. Appare
adesso anche più chiaro che in ballo non c’era la restituzione del
debito, ma proprio questo obiettivo politico, per dimostrare al
mondo, e nell’immediato alla Spagna, che non è lecito contestare la
politica decisa a Bruxelles.
Tsipras ha risposto con coraggio convocando per il 5 luglio un
referendum. Per avere dalla sua la forza di un appoggio popolare. Si
tratta di un voto decisivo e drammatico, perché tutti sono
consapevoli della durezza della scelta. È un voto che ci coinvolge
e per questo dimostriamo ai greci che non lo consideriamo qualcosa
che riguarda solo loro. Dobbiamo far sentire ai greci che non sono
soli, dar loro sostegno come possiamo: sin dal 3 sera manifestando,
facendo una fiaccolata, attrezzandoci per seguire i filmati che da
Atene ci invieranno. E perché la TV greca possa dar conto della nostra
mobilitazione a chi deve sentirsi meno solo quando andrà a votare.
Per il 5 sera, organizziamo ovunque un ascolto collettivo dei
risultati delle urne. Il rifiuto del diktat non sarà una vittoria
definitiva, perché si aprirà comunque una fase assai difficile. Ma
sarà un atto politico soggettivo di enorme importanza, la
testimonianza che siamo ancora convinti che Davide ce la può fare
contro Golia. E appendiamo alle nostre finestre, per dire quanto
importante sia anche per noi l’esito della vicenda, un drappo blu. (n
drappo blu per questa volta, ma la prossima una vera bandiera greca
che ora non abbiamo ma faremo bene a procurarci).
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