Contro le politiche di austerità adottate dall'Europa e dall'Italia
parte la campagna referendaria per cambiare la legge sul Fiscal Compact:
'SI' alla fine dell’austerità, SI' all’Europa del lavoro e di un nuovo sviluppo.
Le politiche di tagli indiscriminati, di assenza di investimenti per
il futuro delle imprese e dei giovani, di aumenti insostenibili della
pressione fiscale, dal 2007 ad oggi, hanno raddoppiato la
disoccupazione, fatto diminuire il valore della ricchezza nazionale,
peggiorato i conti pubblici e fatto chiudere 3 milioni di imprese.
Con le politiche di Austerità la crisi si è aggravata.
La Cgil Alta Umbria si attiva per la campagna referendaria per
cambiare la legge sul Fiscal Compact, che avrà inizio con la raccolta
delle firme dal 3 luglio per terminare il 30 settembre 2014.
La raccolta delle firme
I quattro “sì” ai quesiti referendari sono necessari per eliminare le
disposizioni delle legge 243 del 2012 che prescrivono modalità
attuative del principio di equilibrio di bilancio non previste dalla
Costituzione, dalle norme dell’Ue e dal Fiscal Compact. Tali
disposizioni rendono particolarmente stringente il principio di
equilibrio, poiché obbligano Governo e Parlamento a fissare obiettivi di
bilancio più gravosi di quelli definiti in sede europea, e poiché sono
attuative di un meccanismo che impone tasse o tagli alla spesa pubblica
qualora non venga raggiunto l’obiettivo di bilancio (deciso non in sede
europea ma da Trattati internazionali).
La Camera del Lavoro di Città di Castello si rende disponibile per la
raccolta delle firme necessarie a presentare le richieste di
abrogazione ed invita cittadini ed associazioni ad un incontro mercoledì
9 luglio ore 18,00, presso i locali della Camera del Lavoro di Città di
Castello, per la formazione del comitato promotore cittadino del
referendum e per l’elaborazione di iniziative sul territorio.
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