di Fulvio Lo Cicero - Dopo otto anni di disastri al
governo (2001-2006, 2008-2011), la Lega sta ora cercando disperatamente
una visibilità come partito di opposizione, criticando con varie
pagliacciate parlamentari la manovra di Mario Monti. Fino a qualche mese
fa erano loro a stigmatizzare le sparute occasioni in cui qualche
deputato dipietrista ostentava un cartello di protesta o alzava un po’
troppo la voce contro le turpitudini ripetute del governo Berlusconi di
cui erano l’asse portante.
Ora continuano con le loro rozze analisi sulla situazione economica. Per tre interi anni ci hanno riempito le viscere con il federalismo, una vera e propria ossessione per chi, come loro, ha poche idee ma confuse, asserendo che, con la loro epocale riforma, anche la crisi sarebbe stata battuta, una delle corbellerie più incredibili mai sentite nella storia politica ed economica del nostro Paese.
Ora continuano con le loro rozze analisi sulla situazione economica. Per tre interi anni ci hanno riempito le viscere con il federalismo, una vera e propria ossessione per chi, come loro, ha poche idee ma confuse, asserendo che, con la loro epocale riforma, anche la crisi sarebbe stata battuta, una delle corbellerie più incredibili mai sentite nella storia politica ed economica del nostro Paese.
Hanno tenuto occupato il
Parlamento per tutto il tempo possibile per approvare la loro monomania
ossessiva (l’altro era occupato dall’approvazione delle leggi
salva-processi per Berlusconi), senza mai volgere un minimo di
attenzione alle riforme strutturali di cui c’è bisogno molto più del
federalismo, come nel caso degli ammortizzatori sociali e la riforma del
mercato del lavoro. Hanno avallato i tagli forsennati alla scuola
pubblica e un clima di odio verso i lavoratori statali, soltanto perché
la maggior parte di loro non è settentrionale, bloccato ogni
finanziamento per il Meridione e per Roma capitale, osteggiato gli
stranieri rinforzando la cultura razzista e fascista purtroppo già
presente nel nostro Paese.
Hanno pensato solamente al “loro” Nord ed
ogni loro decisione è stata presa in funzione di questa folle e
antistorica divisione lungo la linea gotica, ponendo le basi per una
nuova stagione di discriminazione anticostituzionale, per un nuovo e
scellerato patto razziale ad esclusivo beneficio di una “gens” padana
che esiste soltanto nelle loro piccole o obnubilate menti. Oggi, dopo i
disastri economici compiuti dai loro governi, ai quali si devono gli
attuali sacrifici, dovrebbero ritirarsi in silenzio nelle loro tane sul
Po e scomparire dalla scena politica. E noi tutti dovremmo abrogarli
dalla nostra memoria, come un incubo, una dolorosa esperienza, uno stato
di malessere.
tratto da http://www.dazebaonews.it
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