Si
accende lo scontro sul decreto del governo che da gennaio taglia gli
stipendi di deputati, senatori e di tutte le cariche elettive. Ma loro
non ci stanno: “Decidiamo noi, lede l’autonomia del parlamento”. E
bravi, l’autonomia del Parlamento: peccato che tutti gli altri
provvedimenti del governo che colpiscono i cittadini li hanno accettati
senza battere ciglio. Ma sul loro stipendio no, rivendicano l’autonomia
del Parlamento. Ma cerchiamo di capire meglio: l’indennità di un
deputato italiano ammonta oggi a 11.704 euro al netto della diaria. La
media delle retribuzioni nell’eurozona è invece di 5.339 euro e quello
sarebbe l’implicito suggerimento del governo Monti.
Purtroppo, come dicevamo, una volta arrivato nella commissione Affari
Costituzionali della Camera il decreto è stato bocciato. La nostra
proposta è questa: scrivere una mail ai componenti della commissione per
invitarli ad appoggiare la logica di riduzione prevista nel decreto.
Basta andare nel link che segue e cliccare su “scrivi al deputato” e, se
vi va, lasciate qui sotto un commento con il testo della vostra mail e
il deputato cui l’avete inviata:
PRIME REAZIONI AL NOSTRO POST, LA RISPOSTA DI MASSIMO DONADI (IDV)
Ha
ragione il Popolo Viola. C’è chi rivendica l’autonomia del parlamento
solo per proteggere i propri privilegi. Ma sbaglia quando non distingue
tra partiti e tra parlamentari. E soprattutto quando attribuisce alla
commissione Affari Costituzionale, di cui faccio parete anch’io, la
responsabilità del mancato taglio delle indennità dei parlamentari. La
responsabilità, infatti, è delle commissioni riunite Bilancio e Finanze,
che stanno esaminando il decreto contenente la manovra economica. Ma
parlare di responsabilità collettiva non ha senso, perché ognuno porta
in commissione le proprie posizioni. E le nostre, quelle di Italia dei
Valori, sono molto diverse da quelle di chi si è opposto alla
decurtazione. Questo lo sanno tutti, le nostre battaglie sono note da
tempo. Anche in Parlamento c’è chi lavora per abbattere i privilegi
della Casta, per tagliare i costi della politica, per eliminare gli
sprechi. Non siamo tutti uguali. E purtroppo dobbiamo denunciare un
fatto grave: ancora una volta, con motivazioni pretestuose, è stato
dichiarato inammissibile la nostra proposta di abolizione dei vitalizi
dei parlamentari. La Casta è senza vergogna perché pensa a tutelare se
stessa persino nel momento in cui chiede sacrifici ai cittadini, fa
pagare ai lavoratori, alle imprese ed alle famiglie il costo del
risanamento. E’ proprio la politica che dovrebbe dare il buon esempio e
rinunciare ai propri privilegi in un momento difficile per tutto il
Paese. E’ proprio da questo atteggiamento di autotutela che nasce
l’indignazione popolare ed il sentimento dell’antipolitica, che
allontana i cittadini dalla vita pubblica. E’ stata scritta una brutta
pagina, ma l’Italia dei Valori non demorde e continuerà questa battaglia
di trasparenza e di giustizia sociale a nome di tutti i cittadini che
sono stanchi di essere presi in giro. Oltre a questo ci auguriamo che il
governo accolga le tante proposte presentate anche da Italia dei Valori
per rendere questa manovra più equa. Chiediamo significative correzioni
per rendere più equa e sostenibile questa manovra, per ripartire i
sacrifici in maniera più giusta. In particolare chiediamo che le nostre
proposte sulla lotta all’evasione fiscale e sui tagli ai costi della
politica vengano accolte, perché reperirebbero risorse importanti e
perché renderebbero più giusta socialmente ed economicamente questa
manovra.
PRESIDENTE
-
VICEPRESIDENTI
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