sabato 21 aprile 2012

FilosoFIAT, di Sandro Moiso, www.carmillaonline.com


medusa.jpg"Ehi - potrebbe chiedere qualche lettore - ma non sei tu quello che dice di aver imparato di più da un disco a 45 giri che sui banchi di scuola? E adesso che fai, ti occupi di filosofia?!"
Sì, è vero, ma, intanto, si tratta di filosoFIAT e, in più, gli ultimi tempi sono stati testimoni di tali e tante intuizioni ed elaborazioni folgoranti sul piano dell’interpretazione del mondo da costringermi a scendere su un terreno che solitamente non mi è consono.
Economia, teologia, pensiero comunista ed utopia sono stati shakerati e così tanto rimessi in discussione, da alcuni pensatori non sempre sufficientemente apprezzati nel mondo della cultura, da giungere a fornire nuove, anzi novissime, chiavi interpretative di temi fondamentali per la riflessione.
FilosoFIAT
Il primo a scendere in pista con alcune affermazioni assolutamente nuove e geniali è stato quello che, alcuni, si ostinano a definire l’uomo più odiato d’Italia”: Sergio Marchionne.
Laureato in Filosofia, come da sempre afferma, ha dimostrato come qualsiasi laurea in Economia o qualsiasi conoscenza pratica dei meccanismi d’impresa siano sostanzialmente inutili per un uomo dotato di profondità di pensiero.
Datemi un Bignami e rovescerò il mondo!” pare sia il solido principio cui si ispira. Pensate, quest’uomo che, a causa di operai malintenzionati, scioperi delle bisarche, sopravvivenza dell’Articolo 18, è costretto a fare i conti con un calo delle vendite di auto FIAT che è passato dal -20% di febbraio al -25% di marzo (in una progressione che costringerebbe qualsiasi altro imprenditore meno illuminato a voltare le terga e a fuggire con la cassa), è riuscito a trovare una via d’uscita alla crisi che ha investito il mercato mondiale dell’auto in generale, europeo in particolare ed italiano soprattutto.
Bene, nonostante questi cupi pensieri potessero offuscare anche la mente più alta, Marchionne, sostenuto dalla sua ampia preparazione filosofica, è riuscito a proporre che tutta la concorrenza europea si risolva a ridurre del 20% la produzione di auto che, a suo tutt’altro che immodesto parere, risulta essere sovradimensionata rispetto alle reali necessità. Anzi, sovradimensionata rispetto anche alla produzione automobilistica americana che, si sa, soprattutto dopo l’acquisto della Chrysler da parte della FIAT, è sempre stata un’industria avanzata e competitiva.
Che vuol dire che la Volkswagen abbia toccato, nel solo mese di marzo 2012, il tetto delle cinquecentomila auto vendute, obiettivo mai raggiunto prima?
Che vuol dire che nello stesso mese di marzo FIAT sia diventato il settimo gruppo europeo (5,4%) dopo Volkswagen (con il 23,5% delle vendite), Psa Peugeot (11%), Ford (8,8%), Renault (7,5%), Gm (8,7%) e Bmw (6,2%), mentre a febbraio la quota in Europa del Lingotto era del 7,2%?
Nulla , nothing, rien, nada.
Adam Smith e la mano invisibile del mercato? Fesserie, dai!
Ricardo e la teoria della rendita? Ma mi facci (sì, proprio facci alla Totò) il piacere!
Con l'esperienza acquisita da un colosso finanziario come quello che già ai tempi dell’Avvocato disinvestiva in Italia per acquistare case a Parigi e acque minerali in giro per il mondo!
Lui è culo e camicia con Obama:”Yes, We Can!” Mica cazzi.
Sono i produttori europei a non capire: si ostinano, appunto, a produrre.
Non hanno ancora capito che i profitti si fanno risparmiando sulle spese, mica investendo i capitali in ricerca ed innovazione e, soprattutto, nemmeno incrementando il potere d’acquisto dei salari.

Occorre licenziare, ridurre la produzione, chiudere gli stabilimenti e poi ottenere i fondi statali…ah no, scusate, adesso nemmeno più quelli bastano perché oggi ci sono quelli europei.
E poi ha aggiunto, con questi metodi “si è sempre ottenuta una maggior flessibilità del lavoro”!
Un genio assoluto. Via gli economisti classici, via Marx, via anche quell’arruffone di Keynes!
E’ arrivato Sergio Marchionne…
FIAT Lux!

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