Forti con i deboli e deboli con i forti. Questo è il governo Monti, e non più una battuta, uno slogan o altro. E’ semplicemente la verità.
DEBOLE CON I FORTI
Le fondazioni bancarie non pagheranno l’Imu, la tassa sugli immobili.
Lo hanno deciso le Commissioni Bilancio e Finanze del Senato, che hanno
bocciato un emendamento al dl fiscale.
Le Commissioni hanno votato in conformità alle indicazioni del
governo. L’esecutivo, come ha riportato il senatore Lannutti, aveva
espresso parere contrario all’emendamento con una motivazione che ha
dell’incredibile:
“le fondazioni sono associazioni benefiche”
Eh sì. Per il governo Monti le fondazioni bancarie sono enti di
beneficenza. Un po’ come le varie Onlus sparse nel Paese, da quelle che
assistono i disabili a quelle che portano un pasto caldo agli anziani.
Le fondazioni bancarie fanno beneficenza, quindi. E per loro niente Imu:
esenzione totale.
Tanto poi l’Imu la paga chi ha un pollaio, un pagliaio, un allevamento di vacche, una casa ridotta in macerie, i vecchi ricoverati negli ospizi
o più semplicemente chi ha investito i risparmi di una vita nella
propria abitazione. Poveri fessi, mica fanno beneficenza loro.
FORTE CON I DEBOLI
Per 300.000 anziani è in arrivo una stangata senza precedenti. Per
colpa di un articolo (il 13) del decreto Salva Italia, per gli anziani
ricoverati in case di riposo pubbliche o private l’Imu diventa Super:
per gli immobili di loro proprietà, infatti, si applicherà l’aliquota
della seconda casa. Con conseguente mazzata di migliaia di euro per ogni
anziano.
Fino allo scorso anno, gli anziani ricoverati a tempo indeterminato
ma proprietari di una abitazione erano completamente esentati dal
pagamento di ogni tributo sulla prima casa. Ma con la manovra Monti la
loro casa diventa magicamente “seconda casa”: e non solo, quindi, scatta
il pagamento dell’Imu, ma sarà pure con aliquota doppia rispetto alla
prima abitazione (7,6 rispetto al 4).
Il classico caso è quello di un anziano che possiede un’abitazione ma
risiede in via definitiva in una casa di riposo. Si tratta, come detto,
di circa 300.000 anziani. Secondo La Stampa, la mazzata potrebbe
aggirarsi tra i 1500 e i 2000 euro aggiuntivi (attenzione: aggiuntivi!)
rispetto “a quello che si sarebbe dovuto pagare se l’imposta fosse stata
calcolata sulla prima casa”.
Far pagare agli anziani in queste condizioni un contributo così
imponente è agghiacciante. Il governo dovrebbe immediatamente
intervenire e rimediare a questa ingiustizia. Monti non lo saprà, e
nemmeno i suoi Ministri, ma questi anziani hanno nella casa di proprietà
un reddito “integrativo” da sommare alla misera pensione. E mica per
andare in vacanza, ma per pagare le dannate rate di quelle costosissime
case di riposo.
Nessun commento:
Posta un commento