Don Ferdinando Mazzoleni, da 26
anni parroco di Villasanta, in Brianza, nel suo editoriale sulla prima
pagina del bollettino parrocchiale scrive che le tasse introdotte da
questo governo non andrebbero pagate. «Mi chiedo se posso
tranquillamente dire in questa situazione — spiega — se è obbligatorio
pagare le tasse. Che lo sia è certo, ma sempre? Tutte? È difficile dire
quando siano giuste, ma sono di certo ingiuste quando solo alcuni
vengono controllati e costretti a farlo, mentre altri se la spassano
beatamente».
Cos’ha di sbagliato questa tassazione?
«Colpisce i più deboli e lascia intatti i patrimoni dei benestanti. C’è un’ingiustizia sociale spaventosa».
Come si mettono a posto le cose?
«Intanto che la smettano di prenderci in giro. Ci dicono che il peggio è passato, che l’Italia è salva, ma la realtà è fatta di gente normale che non arriva alla fine del mese. Di famiglie con l’acqua alla gola a cui si chiedono sempre più sacrifici, tasse su tasse. L’Imu, la Tarsu, la benzina che aumenta un giorno sì e quello dopo pure. Devo continuare?».
Cosa dovrebbe fare il governo per uscire da questa situazione?
«Avessero messo al posto di Mario Monti un ragioniere avrebbe fatto meglio. E poi mi devono spiegare come mai i politici non hanno rinunciato ai loro privilegi. La gente è arrabbiata».
Qual è il pericolo?
«È dietro l’angolo e si chiama rivoluzione sociale».
Sembra non ci sia proprio modo di uscirne.
«C’è, ma ci vuole coraggio. Per adesso ci stanno solo svuotando le tasche. Il nostro Paese è sulla porta di una pericolosa involuzione. O si abbattono i privilegi e con quei soldi si fa ripartire l’economia o rischiamo di andare a gambe all’aria».
Non sembra avere molta fiducia in questo esecutivo.
«Lei ne avrebbe in un uomo che viene dal mondo bancario e decide di esentare le banche dal pagamento dell’Imu?».
Il cardinale Bagnasco, presidente della Cei, dice che le tasse vanno pagate.
«Faccia un giro tra quelli che non riescono a mettere insieme il pranzo e la cena, poi ne riparliamo».
«Colpisce i più deboli e lascia intatti i patrimoni dei benestanti. C’è un’ingiustizia sociale spaventosa».
Come si mettono a posto le cose?
«Intanto che la smettano di prenderci in giro. Ci dicono che il peggio è passato, che l’Italia è salva, ma la realtà è fatta di gente normale che non arriva alla fine del mese. Di famiglie con l’acqua alla gola a cui si chiedono sempre più sacrifici, tasse su tasse. L’Imu, la Tarsu, la benzina che aumenta un giorno sì e quello dopo pure. Devo continuare?».
Cosa dovrebbe fare il governo per uscire da questa situazione?
«Avessero messo al posto di Mario Monti un ragioniere avrebbe fatto meglio. E poi mi devono spiegare come mai i politici non hanno rinunciato ai loro privilegi. La gente è arrabbiata».
Qual è il pericolo?
«È dietro l’angolo e si chiama rivoluzione sociale».
Sembra non ci sia proprio modo di uscirne.
«C’è, ma ci vuole coraggio. Per adesso ci stanno solo svuotando le tasche. Il nostro Paese è sulla porta di una pericolosa involuzione. O si abbattono i privilegi e con quei soldi si fa ripartire l’economia o rischiamo di andare a gambe all’aria».
Non sembra avere molta fiducia in questo esecutivo.
«Lei ne avrebbe in un uomo che viene dal mondo bancario e decide di esentare le banche dal pagamento dell’Imu?».
Il cardinale Bagnasco, presidente della Cei, dice che le tasse vanno pagate.
«Faccia un giro tra quelli che non riescono a mettere insieme il pranzo e la cena, poi ne riparliamo».
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