PERUGIA - La Giunta regionale ha approvato la
Certificazione dei dati di produzione e raccolta differenziata dei
rifiuti per l’anno 2011. I dati, trasmessi dai Comuni, sono stati
elaborati da ARPA e validati dall’Osservatorio regionale il 12 aprile
scorso.
La produzione annuale regionale di rifiuti urbani assimilati è stata
pari a 513.952 tonnellate, in calo rispetto all’anno precedente di
35.087 tonnellate (-6,39%). La produzione pro-capite di rifiuti,
calcolata sulla base della stima degli abitanti equivalenti (pari a
965.864 abitanti) scende da 572kg/abitante a circa 520 kg/abitante, con
un calo su base annuale del 7%.
Il dato, fortemente positivo, segnala un forte calo della
produzione, generalizzato su tutto il territorio regionale. Ciò è in
parte il frutto della rilevante contrazione dei consumi determinato
dall’attuale crisi economica. È tuttavia da sottolineare che il calo
della quantità di rifiuti urbani è più consistente ove si registra anche
un maggiore incremento della raccolta differenziata.
A tal proposito è significativo il dato dell’ATI 2 nel cui territorio si registra un calo della produzione di -8,20% a fronte di un aumento della raccolta differenziata pari a +8,28%.
Ciò conferma che il sistema di raccolta domiciliare contribuisce a tale riduzione in quanto implica una raccolta più selettiva e attenta dei rifiuti e con la progressiva eliminazione dei cassonetti stradali, si riducono anche le quantità di rifiuti conferite impropriamente nel circuito di raccolta dei rifiuti urbani, da utenze non domestiche.
A tal proposito è significativo il dato dell’ATI 2 nel cui territorio si registra un calo della produzione di -8,20% a fronte di un aumento della raccolta differenziata pari a +8,28%.
Ciò conferma che il sistema di raccolta domiciliare contribuisce a tale riduzione in quanto implica una raccolta più selettiva e attenta dei rifiuti e con la progressiva eliminazione dei cassonetti stradali, si riducono anche le quantità di rifiuti conferite impropriamente nel circuito di raccolta dei rifiuti urbani, da utenze non domestiche.
Il totale della quantità dei rifiuti urbani indifferenziati
è stato infatti pari a 318.540 tonnellate, in diminuzione di circa
50.000 tonnellate rispetto alle quantità del 2010 (-13,56%). Una
consistente riduzione che determina evidenti benefici sulla tenuta del
sistema di smaltimento: tutti i rifiuti indifferenziati sono attualmente
smaltiti in discarica unitamente agli scarti provenienti dal recupero
delle frazioni differenziate e a quota parte dei rifiuti speciali non
recuperabili.
Il totale della quantità di rifiuti urbani differenziati
è stato pari a 195.412 tonnellate, in aumento di circa 15.000
tonnellate rispetto alle quantità 2010 (+8,24%). Di particolare
rilevanza l’aumento pari al 32% della frazione organica umida (FOU)
dovuta all’estensione del sistema di raccolta domiciliare.
La media annuale della raccolta differenziata sull’intero territorio
regionale si è attestata intorno al 38,02% segnando un incremento di
oltre il 5% rispetto all’anno precedente 2010 (32,90%), rompendo un
trend di crescita che da alcuni anni segnava incrementi annuali non
significativi (poco superiori all’1%).
Il 2011 rappresenta quindi, effettivamente, l’anno
di “svolta” per l’incremento della raccolta differenziata, obiettivo
prioritario del Piano regionale di gestione dei rifiuti. Sulla base
della progressione della riorganizzazione dei servizi di raccolta, è
verosimile che alla fine del 2012 la percentuale di raccolta
differenziata si possa attestare su una quota anche superiore al 50%.
È quindi fondamentale proseguire nella riorganizzazione dei servizi di raccolta, con particolare riferimento alla frazione organica umida, la frazione che in termini di peso ha più incidenza tra quelle di raccolte in forma differenziata. Ove questa è raccolta in forma effettivamente “domiciliarizzata” la raccolta differenziata raggiunge subito risultati importanti.
È quindi fondamentale proseguire nella riorganizzazione dei servizi di raccolta, con particolare riferimento alla frazione organica umida, la frazione che in termini di peso ha più incidenza tra quelle di raccolte in forma differenziata. Ove questa è raccolta in forma effettivamente “domiciliarizzata” la raccolta differenziata raggiunge subito risultati importanti.
L’obiettivo del 50% è stato raggiunto e superato da
18 Comuni e sono: Citerna, Sigillo, Bettona, Deruta, Fratta Todina,
Magione, Marciano, Monte Castello di Vibio, Paciano, Panicate, Piegaro,
San Venanzo, Torgiano, Tuoro sul Tradimento, Giano dell’Umbria, Gualdo
Cattaneo, Attigliano, Guardea. Tra essi vanno segnalati i Comuni di
Fratta Todina, Piegaro, Torgiano e Giano dell’Umbria che hanno già
raggiunto e superato il 65% di raccolta differenziata ovvero l’obiettivo
più ambizioso fissato dal Piano Regionale.
“Per la prima volta, dopo anni pressoché di stallo, nel 2011 c’è
stata in Umbria una svolta decisiva per l’incremento della raccolta
differenziata, che ha raggiunto il 43 per cento nell’ultimo trimestre,
il 10 per cento in più rispetto al 2010. Un dato che ci fa stimare come
possibile di superare il 50 per cento entro il 2012”. È quanto hanno
sottolineato la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, e
l’assessore regionale all’Ambiente, Silvano Rometti, illustrando stamani
nel corso di una conferenza-stampa i dati certificati di produzione e
raccolta differenziata dei rifiuti 2011.
“La Regione Umbria – ha detto la presidente Marini – applicherà
rigorosamente la direttiva europea in materia dei rifiuti, che pone
l’accento sul recupero e il riciclaggio, con il superamento delle
discariche. A questo scopo, è imprescindibile l’incremento della
raccolta differenziata secondo quanto prevede il Piano regionale. Un
obiettivo – ha aggiunto – al cui raggiungimento, in accordo con gli Ati,
abbiamo sollecitato in particolare i 19 Comuni umbri con più di 10mila
abitanti e in cui vive il 75 per cento della popolazione umbra,
sostenendone gli sforzi per la riorganizzazione dei servizi, ma che
dovrà essere conseguito in maniera il più omogenea possibile in tutto il
territorio regionale”.
“Sulla base dei risultati ottenuti nel 2011 – ha detto ancora la presidente – è realistico prevedere che a fine 2012, con l’implementazione del porta a porta per cui abbiamo messo a disposizione degli Ati 1 milione e 800mila annui con il Piano triennale 2001-2013, con il regolamento regionale che prevede incentivi per chi è virtuoso e disincentivi per chi conferisce maggiori quantità in discarica, la raccolta differenziata si attesti anche sopra al 50 per cento e nel medio periodo si arrivi al 65 per cento. Un’ulteriore spinta sarà data dalla realizzazione di impianti a valle della raccolta differenziata”.
“L’Umbria potrà così lavorare all’attuazione della parte del Piano regionale dei rifiuti più significativa dal punto di vista della sostenibilità ambientale – ha rilevato – che punta sulla filiera del riciclo, sulla diminuzione della produzione e del conferimento nelle discariche, e fare una valutazione dell’intero ciclo dei rifiuti tenendo conto delle scelte compatibili dal punto di vista economico e ambientale, poiché incidono sulle amministrazioni e sulle tariffe dei servizi per i cittadini”.
“Sulla base dei risultati ottenuti nel 2011 – ha detto ancora la presidente – è realistico prevedere che a fine 2012, con l’implementazione del porta a porta per cui abbiamo messo a disposizione degli Ati 1 milione e 800mila annui con il Piano triennale 2001-2013, con il regolamento regionale che prevede incentivi per chi è virtuoso e disincentivi per chi conferisce maggiori quantità in discarica, la raccolta differenziata si attesti anche sopra al 50 per cento e nel medio periodo si arrivi al 65 per cento. Un’ulteriore spinta sarà data dalla realizzazione di impianti a valle della raccolta differenziata”.
“L’Umbria potrà così lavorare all’attuazione della parte del Piano regionale dei rifiuti più significativa dal punto di vista della sostenibilità ambientale – ha rilevato – che punta sulla filiera del riciclo, sulla diminuzione della produzione e del conferimento nelle discariche, e fare una valutazione dell’intero ciclo dei rifiuti tenendo conto delle scelte compatibili dal punto di vista economico e ambientale, poiché incidono sulle amministrazioni e sulle tariffe dei servizi per i cittadini”.
L’assessore Rometti, che insieme alla presidente Marini ha voluto
ringraziare quanti concorrono alla realizzazione del Piano regionale, a
cominciare dai cittadini, ma anche Comuni, Ati, soggetti gestori dei
servizi, uffici regionali e Arpa, si è soffermato in particolare sui
risultati conseguiti lo scorso anno. “Ci indicano che la strada
intrapresa nel 2011, il primo vero anno di attuazione del Piano
approvato nel 2009, è quella giusta – ha detto - Abbiamo impresso una
spinta decisiva al sistema di gestione, rompendo un trend di crescita
che era di poco superiore all’1 per cento, grazie al passaggio dalla
raccolta tradizionale con i cassonetti stradali alla raccolta
domiciliare o porta a porta. Per il primo anno, inoltre, invertiamo il
trend della produzione dei rifiuti che si è ridotto significativamente.
Un calo da attribuire non solo alla crisi e alla diminuzione dei consumi
– ha rilevato – ma all’azione di sensibilizzazione svolta dai Comuni e
alle azioni per il contenimento promosse dalla Regione, ad esempio con
il programma delle fontanelle di acqua pubblica”.
“Non va sottovalutato, inoltre – ha concluso – che i criteri con cui
l’Arpa, l’Agenzia regionale per la protezione ambientale, certifica i
dati, sono assolutamente rigorosi e che, se venissero applicati i
criteri meno penalizzanti di altre regioni, l’Umbria sarebbe più vicina
al traguardo che si è posta e che rappresenta il nostro obiettivo
prioritario e strategico”.
Nessun commento:
Posta un commento