mercoledì 25 aprile 2012

Differenziata - Il 2011 è l'anno di "svolta". 18 Comuni oltre il 50%

PERUGIA - La Giunta regionale ha approvato la Certificazione dei dati di produzione e raccolta differenziata dei rifiuti per l’anno 2011. I dati, trasmessi dai Comuni, sono stati elaborati da ARPA e validati dall’Osservatorio regionale il 12 aprile scorso.
La produzione annuale regionale di rifiuti urbani assimilati è stata pari a 513.952 tonnellate, in calo rispetto all’anno precedente di 35.087 tonnellate (-6,39%). La produzione pro-capite di rifiuti, calcolata sulla base della stima degli abitanti equivalenti (pari a 965.864 abitanti) scende da 572kg/abitante a circa 520 kg/abitante, con un calo su base annuale del 7%.
Il dato, fortemente positivo, segnala un forte calo della produzione, generalizzato su tutto il territorio regionale. Ciò è in parte il frutto della rilevante contrazione dei consumi determinato dall’attuale crisi economica. È tuttavia da sottolineare che il calo della quantità di rifiuti urbani è più consistente ove si registra anche un maggiore incremento della raccolta differenziata.
A tal proposito è significativo il dato dell’ATI 2 nel cui territorio si registra un calo della produzione di -8,20% a fronte di un aumento della raccolta differenziata pari a +8,28%.
Ciò conferma che il sistema di raccolta domiciliare contribuisce a tale riduzione in quanto implica una raccolta più selettiva e attenta dei rifiuti e con la progressiva eliminazione dei cassonetti stradali, si riducono anche le quantità di rifiuti conferite impropriamente nel circuito di raccolta dei rifiuti urbani, da utenze non domestiche.
Il totale della quantità dei rifiuti urbani indifferenziati è stato infatti pari a 318.540 tonnellate, in diminuzione di circa 50.000 tonnellate rispetto alle quantità del 2010 (-13,56%). Una consistente riduzione che determina evidenti benefici sulla tenuta del sistema di smaltimento: tutti i rifiuti indifferenziati sono attualmente smaltiti in discarica unitamente agli scarti provenienti dal recupero delle frazioni differenziate e a quota parte dei rifiuti speciali non recuperabili.
Il totale della quantità di rifiuti urbani differenziati è stato pari a 195.412 tonnellate, in aumento di circa 15.000 tonnellate rispetto alle quantità 2010 (+8,24%). Di particolare rilevanza l’aumento pari al 32% della frazione organica umida (FOU) dovuta all’estensione del sistema di raccolta domiciliare.
La media annuale della raccolta differenziata sull’intero territorio regionale si è attestata intorno al 38,02% segnando un incremento di oltre il 5% rispetto all’anno precedente 2010 (32,90%), rompendo un trend di crescita che da alcuni anni segnava incrementi annuali non significativi (poco superiori all’1%).
Il 2011 rappresenta quindi, effettivamente, l’anno di “svolta” per l’incremento della raccolta differenziata, obiettivo prioritario del Piano regionale di gestione dei rifiuti. Sulla base della progressione della riorganizzazione dei servizi di raccolta, è verosimile che alla fine del 2012 la percentuale di raccolta differenziata si possa attestare su una quota anche superiore al 50%.
È quindi fondamentale proseguire nella riorganizzazione dei servizi di raccolta, con particolare riferimento alla frazione organica umida, la frazione che in termini di peso ha più incidenza tra quelle di raccolte in forma differenziata. Ove questa è raccolta in forma effettivamente “domiciliarizzata” la raccolta differenziata raggiunge subito risultati importanti.
L’obiettivo del 50% è stato raggiunto e superato da 18 Comuni e sono: Citerna, Sigillo, Bettona, Deruta, Fratta Todina, Magione, Marciano, Monte Castello di Vibio, Paciano, Panicate, Piegaro, San Venanzo, Torgiano, Tuoro sul Tradimento, Giano dell’Umbria, Gualdo Cattaneo, Attigliano, Guardea. Tra essi vanno segnalati i Comuni di Fratta Todina, Piegaro, Torgiano e Giano dell’Umbria che hanno già raggiunto e superato il 65% di raccolta differenziata ovvero l’obiettivo più ambizioso fissato dal Piano Regionale.
“Per la prima volta, dopo anni pressoché di stallo, nel 2011 c’è stata in Umbria una svolta decisiva per l’incremento della raccolta differenziata, che ha raggiunto il 43 per cento nell’ultimo trimestre, il 10 per cento in più rispetto al 2010. Un dato che ci fa stimare come possibile di superare il 50 per cento entro il 2012”. È quanto hanno sottolineato la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, e l’assessore regionale all’Ambiente, Silvano Rometti, illustrando stamani nel corso di una conferenza-stampa i dati certificati di produzione e raccolta differenziata dei rifiuti 2011. 
“La Regione Umbria – ha detto la presidente Marini – applicherà rigorosamente la direttiva europea in materia dei rifiuti, che pone l’accento sul recupero e il riciclaggio, con il superamento delle discariche. A questo scopo, è imprescindibile l’incremento della raccolta differenziata secondo quanto prevede il Piano regionale. Un obiettivo – ha aggiunto – al cui raggiungimento, in accordo con gli Ati, abbiamo sollecitato in particolare i 19 Comuni umbri con più di 10mila abitanti e in cui vive il 75 per cento della popolazione umbra, sostenendone gli sforzi per la riorganizzazione dei servizi, ma che dovrà essere conseguito in maniera il più omogenea possibile in tutto il territorio regionale”.
  “Sulla base dei risultati ottenuti nel 2011 – ha detto ancora la presidente – è realistico prevedere che a fine 2012, con l’implementazione del porta a porta per cui abbiamo messo a disposizione degli Ati 1 milione e 800mila annui con il Piano triennale 2001-2013, con il regolamento regionale che prevede incentivi per chi è virtuoso e disincentivi per chi conferisce maggiori quantità in discarica, la raccolta differenziata si attesti anche sopra al 50 per cento e nel medio periodo si arrivi al 65 per cento. Un’ulteriore spinta sarà data dalla realizzazione di impianti a valle della raccolta differenziata”.
  “L’Umbria potrà così lavorare all’attuazione della parte del Piano regionale dei rifiuti più significativa dal punto di vista della sostenibilità ambientale – ha rilevato – che punta sulla filiera del riciclo, sulla diminuzione della produzione e del conferimento nelle discariche, e fare una valutazione dell’intero ciclo dei rifiuti tenendo conto delle scelte compatibili dal punto di vista economico e ambientale, poiché incidono sulle amministrazioni e sulle tariffe dei servizi per i cittadini”.
L’assessore Rometti, che insieme alla presidente Marini ha voluto ringraziare quanti concorrono alla realizzazione del Piano regionale, a cominciare dai cittadini, ma anche Comuni, Ati, soggetti gestori dei servizi, uffici regionali e Arpa, si è soffermato in particolare sui risultati conseguiti lo scorso anno. “Ci indicano che la strada intrapresa nel 2011, il primo vero anno di attuazione del Piano approvato nel 2009, è quella giusta – ha detto - Abbiamo impresso una spinta decisiva al sistema di gestione, rompendo un trend di crescita che era di poco superiore all’1 per cento, grazie al passaggio dalla raccolta tradizionale con i cassonetti stradali alla raccolta domiciliare o porta a porta. Per il primo anno, inoltre, invertiamo il trend della produzione dei rifiuti che si è ridotto significativamente. Un calo da attribuire non solo alla crisi e alla diminuzione dei consumi – ha rilevato – ma all’azione di sensibilizzazione svolta dai Comuni e alle azioni per il contenimento promosse dalla Regione, ad esempio con il programma delle fontanelle di acqua pubblica”.
“Non va sottovalutato, inoltre – ha concluso – che i criteri con cui l’Arpa, l’Agenzia regionale per la protezione ambientale, certifica i dati, sono assolutamente rigorosi e che, se venissero applicati i criteri meno penalizzanti di altre regioni, l’Umbria sarebbe più vicina al traguardo che si è posta e che rappresenta il nostro obiettivo prioritario e strategico”.

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