Qualcuno può sobriamente spiegare agli italiani, perché il plurindagato Pierfrancesco Guarguaglini lascerà Finmeccanica con una buonuscita da 5 milioni di euro (di denaro pubblico)?
E’ questo il premio per aver portato il valore delle azioni di Stato da 23 euro che valevano nel 2007 ai 3 attuali? Se io fossi il ministro del Tesoro, che è il maggiore azionista di controllo di questa azienda definita fino a poco fa “l’ultimo gioiello di Stato” (ormai sarà al massimo bigiotteria di lusso), non solo non gli darei un euro, ma gli farei pagare i danni. Sobriamente però, come si confà ai nuovi tempi.
E qualcuno potrebbe anche spiegare – sobriamente, ci mancherebbe – perché Minzolini non viene licenziato in tronco dalla Rai per aver massacrato gli ascolti del Tg1? In attesa della decisione sull’abuso della carta di credito aziendale per oltre 70mila euro in un anno, sui giornali circolavano ipotesi su come l’azienda pubblica radiotelevisiva potrebbe “liberarsi” del direttorissimo. Una possibile punizione sarebbe quella che per il 99 per cento dei giornalisti italiani è il sogno di una vita: corrispondente da New York. Altrimenti inviato di lusso nelle capitali europee. Della buonuscita non si hanno per il momento notizie, ma si può star tranquilli che sobriamente verrà anche quella.
Non sarebbe il caso di smetterla di prendere in giro milioni di bambini e studenti italiani e invece di insegnare che chi si comporta male finisce male e chi si impegna, studia e lavora sarà premiato? Per il bene delle future genererazioni sarebbe utile affiggere in tutte le classi delle scuole italiane di ogni ordine e grado un cartello con la Regola n.1 dello Stato. Che recita: Chi rompe non paga. Così almeno la smettiamo di sprecare energie in cose inutili e dannose come l’etica, la giustizia e la moralità, che porteranno i giovani ad allargare le file dei migliaia di frustrati, disoccupati e indignati. Chi impara la Regola n.1 fin dalla più tenera età, potrà così ambire a una ingiusta e immeritata carriera.
twitter: @caterinasoffici
E’ questo il premio per aver portato il valore delle azioni di Stato da 23 euro che valevano nel 2007 ai 3 attuali? Se io fossi il ministro del Tesoro, che è il maggiore azionista di controllo di questa azienda definita fino a poco fa “l’ultimo gioiello di Stato” (ormai sarà al massimo bigiotteria di lusso), non solo non gli darei un euro, ma gli farei pagare i danni. Sobriamente però, come si confà ai nuovi tempi.
E qualcuno potrebbe anche spiegare – sobriamente, ci mancherebbe – perché Minzolini non viene licenziato in tronco dalla Rai per aver massacrato gli ascolti del Tg1? In attesa della decisione sull’abuso della carta di credito aziendale per oltre 70mila euro in un anno, sui giornali circolavano ipotesi su come l’azienda pubblica radiotelevisiva potrebbe “liberarsi” del direttorissimo. Una possibile punizione sarebbe quella che per il 99 per cento dei giornalisti italiani è il sogno di una vita: corrispondente da New York. Altrimenti inviato di lusso nelle capitali europee. Della buonuscita non si hanno per il momento notizie, ma si può star tranquilli che sobriamente verrà anche quella.
Non sarebbe il caso di smetterla di prendere in giro milioni di bambini e studenti italiani e invece di insegnare che chi si comporta male finisce male e chi si impegna, studia e lavora sarà premiato? Per il bene delle future genererazioni sarebbe utile affiggere in tutte le classi delle scuole italiane di ogni ordine e grado un cartello con la Regola n.1 dello Stato. Che recita: Chi rompe non paga. Così almeno la smettiamo di sprecare energie in cose inutili e dannose come l’etica, la giustizia e la moralità, che porteranno i giovani ad allargare le file dei migliaia di frustrati, disoccupati e indignati. Chi impara la Regola n.1 fin dalla più tenera età, potrà così ambire a una ingiusta e immeritata carriera.
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fonte:www.ilfattoquotidiano.it
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