giovedì 20 marzo 2014

Congresso Sel – “Un giorno in Pretura”

di Ciuenlai
 
Quella specie di mela spaccata che di nome fa Sel è ormai una polveriera che da Roma trasporta dinamite in tutte le regioni italiane. In Umbria però, sembra aver trovato un luogo adatto a dirimere tutte le controversie. Quel luogo è il Tribunale. Si sta inaugurando un nuovo modo di fare le riunioni. Parlano gli avvocati e le convocazioni le fa il giudice. Ma veniamo ai fatti. I vendoliani, dopo diverse settimane dall'assise congressuale, non hanno ancora eletto un Coordinatore regionale. La ragione è che sopra l'esito del Congresso locale pende un ricorso al quale la Direzione Nazionale del partito non è riuscita ancora a dare risposta. La Commissione che doveva convocare l'Assemblea Regionale eletta al Congresso continua ad essere divisa a metà tra “quelli che bisogna andare avanti” e “quelli che prima bisogna sapere l'esito del ricorso”.
Alcuni giorni fa il colpo di scena. Il Capo dei capi dell'Organizzazione Massimiliano Smeriglio fa sapere, con una mail, che non essendo ancora operativa la Commissione Nazionale di Garanzia, Sel non ha un organismo che possa decidere sul ricorso e quindi la Direzione Nazionale si assume, d'imperio, scavacaldo l'organismo regionale preposto, la responsabilità di convocare l'Assemblea umbra. In pratica l'ennesimo commissariamento (ce n'era stato un altro prima del Congresso Provinciale). Smeriglio indica la ragione principale della decisione: “le Elezioni Europee e Amministrative non possono vedere l'assenza del gruppo dirigente regionale, ancora più a lungo”.
Quindi si procede. Il Coordinatore nazionale Nicola Fratoianni, ormai di casa qui in Umbria (“tiene famiglia” a Foligno), prende carta e penna e convoca l'organismo eletto al congresso ancora sub judice, per sabato prossimo, con all' o.d.g. un solo punto: elezione del coordinatore regionale. Immediata la risposta dei “ricorsisti”. In una lettera inviata a tutti i membri dell'assemblea, al fantasma della Commissione Nazionale di Garanzia (visto che non è ancora funzionante), a Fratoianni, Smeriglio, ai componenti del Coordinamento Nazionale del partito e ai delegati al congresso regionale di Sel Umbria, l'ex segretario provinciale Fabio Faina e altri tre dirigenti 'intimano' alle autorità preposte “un immediato riscontro, entro e non oltre l'ora e la data di convocazione dell'Assemblea Regionale di SEL Umbria, sia al ricorso che alle violazioni denunciate 'riservandosi' di agire nelle opportune sedi giurisdizionali avendo già conferito mandato in tal senso al nostro legale di fiducia”.
Dal “ci vediamo in sezione” al “ci vediamo in Tribunale” il passo è stato breve.
E intanto scoppiano i casi locali; dall'affare Monia Ferranti che i due circoli del capoluogo , secondo indiscrezioni, non vorrebbero in lista a Perugia, alla candidatura a Sindaco di Lupini a Gubbio con una coalizione diversa da quella scelta dalla maggioranza (si fa per dire) dei vendoliani locali (il no alla scelta all'ex Consigliere regionale sarebbe stata decisa dal segretario e da altre 5 persone), alla corsa solitaria, stile Don Chisciotte, dell'Assessore Elisabetta Piccolotti a Foligno.
“I contrasti personali restano – commenta l'accaduto uno dei ribelli - il progetto purtroppo no. Quello era già morto da tempo”.

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