Apprendiamo dagli eroici manager di Umbria Mobilità la necessità
ineluttabile e improcrastinabile di un aumento del biglietto e degli
abbonamenti.
Secondo i nostri eroici manager l’aumento sarebbe causato da vincoli
di legge nazionale, cioè entro tre anni il rapporto tra costi del
servizio e ricavi da bigliettazione deve essere del 35%. Essendo ora, ci
dicono, del 20% occorre procedere ad un aumento del 15%.
Eroici, i nostri super manager…..
Che strategia, che acume manageriale, che capacità innovativa, che creatività, oseremmo dire.
Invece che aumentare l’offerta dei servizi (più corse) e quindi
aumentare gli utenti (più ricavi dai biglietti), fanno esattamente
l’opposto. Scaricano cioè sui cittadini e sul loro diritto al trasporto
pubblico, le difficoltà finanziarie dell’azienda che, è bene ricordarlo,
nascono dall’incapacità di riscuotere 50 milioni di euro per i servizi
prestati a Roma.
Oltre che incapaci scaricano sui poveri cristi i costi del risanamento di Umbria Mobilità.
E poi, una decisione di questo livello politico dove è stata assunta?
Quale ente proprietario lo ha deciso?
Quale Giunta? Quella regionale, provinciale, o quelle dei comuni di Perugia, Terni, Spoleto?
Questi manager gestiscono l’azienda o ne sono i padroni?
Allora non sarà il caso che si presentino alle elezioni e ricevano il mandato popolare per decidere?
Forse è ora che la politica si riappropri del proprio ruolo e ci
faccia sapere se ritiene opportuno che una famiglia debba sopportare,
oltre al caro libri, anche la stangata del caro abbonamenti scolastici,
sempre se non si ritenga più conveniente mandare a scuola i figli in
taxi!
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