martedì 13 agosto 2013

Imu - Vinti:"Sarà tegola su seconde case, meglio aderire al bando della Regione"


PERUGIA - “Non si sa come il governo nazionale applicherà l’Imu sulla prima casa, ma è certo che questa imposta sarà salatissima per i proprietari degli immobili sfitti, a cominciare dalle seconde case”: lo ha detto l’assessore regionale alle politiche abitative,  Stefano Vinti,  che ha ricordato come tra le ipotesi di riforma dell’Imu presentate dal ministro Saccomanni  vi sia la reintroduzione dell’Irpef sugli immobili abitativi non locati.
  “In Umbria – ha detto l’assessore -, secondo le stime di Confedilizia,  saranno migliaia i  proprietari interessati dal provvedimento che dovranno versare complessivamente circa 12 milioni di euro l’anno di imposta. L’importo dipenderà sia dall’aliquota irpef di ciascuno, sia dalla rendita dell’immobile rivalutata, secondo la decisione che verrà assunta dal Governo, come minimo del 5 per cento, come avveniva prima dell’introduzione dell’Imu, o addirittura del 60 per cento, come a suo tempo stabilito per il calcolo dell’imposta municipale unica. Non vi è quindi alcun dubbio – ha sottolineato l’assessore – che si tratta di un esborso aggiuntivo che peserà sulle tasche dei proprietari per centinaia di euro all’anno. In questo quadro, diventa dunque particolarmente conveniente per i proprietari umbri di alloggi liberi aderire al bando della Regione che prevede un sostegno economico, pari a 5 mila 200 per due anni, a coloro che  mettono  a disposizione case a canone concordato da destinare a famiglie sfrattate per motivi non dipendenti dalla loro volontà. Il bando, a cui abbiamo destinato un milione e mezzo di euro e che l’Ater pubblicherà a fine agosto, è infatti rivolto a chi è in possesso di sfratto esecutivo per morosità ‘incolpevole’, con l’obiettivo di aiutare le famiglie colpite dalla crisi,  agevolare l’incontro tra domanda e offerta sul mercato privato della locazione e favorire il superamento della condizione di emergenza abitativa, ormai divenuta una vera e propria piaga sociale. L’aggravarsi ed il prolungarsi della crisi economica e  occupazionale accresce l’impoverimento delle famiglie, che spesso  non sono più in grado di sostenere l’onere delle locazioni sul mercato privato e vengono raggiunte da esecuzioni di sfratto. Una situazione – ha concluso Vinti - che non riguarda più esclusivamente le categorie tradizionalmente svantaggiate, lavoratori precari o extracomunitari, ma anche chi perde il lavoro o deve far fronte a spese impreviste particolarmente onerosi. In assenza, da parte del Governo, della sospensione degli sfratti esecutivi, la Regione Umbria ha dunque predisposto questo bando con cui si cerca di rispondere il più efficacemente possibile alle crescenti richieste di aiuto abitativo  da parte di molte famiglie”.
Gli alloggi disponibili per la locazione saranno individuati dall’Ater regionale attraverso il bando pubblico rivolto ai proprietari privati di alloggi liberi. Nei 75 giorni dalla pubblicazione del bando, i proprietari interessati potranno offrire la disponibilità di alloggi, indicando l’ubicazione, la dimensione, i dati catastali, l’anno di costruzione, il possesso delle certificazioni di legge e l’entità del canone di locazione richiesto che comunque dovrà essere concordato.
   Successivamente l’Ater predisporrà gli elenchi delle case disponibili in ciascun Comune, ordinandoli per gruppi omogenei di grandezza e dando priorità, all’interno di ogni gruppo, a quelli a canone più basso. I contributi hanno la finalità di integrare l’affitto per il nuovo alloggio, sino all’eventuale miglioramento della capacità di reddito del nucleo familiare e comunque per un massimo di 24 mesi. Trascorsi trenta giorni dall’emanazione dei bandi per il reperimento degli alloggi, l’Ater regionale emanerà un bando pubblico livello regionale, per l’individuazione dei nuclei familiari beneficiari, in possesso di un provvedimento di sfratto per “morosità incolpevole”. Il provvedimento di sfratto deve essere stato pronunciato in seguito ad una inadempienza nei pagamenti di almeno 6 mesi, dipendente esclusivamente da una significativa riduzione del reddito intervenuta dopo la stipula del contratto di affitto a causa di licenziamento (escluso quello per giustificato motivo soggettivo e per dimissioni volontarie), collocazione in cassa integrazione ordinaria o straordinaria o in stato di mobilità, mancato rinnovo di contratti a termine o di lavoro atipico, cessazione di attività libero-professionali o di imprese registrate alla CCIA aperte da almeno 12 mesi, malattia grave o invalidità di uno dei componenti il nucleo familiare che abbia comportato la necessità di far fronte a documentate spese mediche e assistenziali di particolare rilevanza, decesso del componente il nucleo familiare unico percettore di reddito.
   La graduatoria dei beneficiari sarà formulata dall’Ater regionale tenendo conto di alcune priorità, determinate dal grado dei diversi possibili livelli di sfratto. Si va da quei nuclei familiari che sono stati costretti a rilasciare l’alloggio condotto in locazione a seguito dell’esecuzione di un provvedimento dell’Autorità Giudiziaria fino ai nuclei familiari in possesso di semplice avviso di rilascio.

Nell’ambito di ciascuna delle suddette categorie le domande sono collocate in graduatoria sulla base del reddito Isee dell’anno 2012 e della composizione del nucleo familiare.
Gli affittuari saranno chiamati dall’Ater regionale a scegliere gli alloggi a disposizione seguendo l’ordine di graduatoria. Gli alloggi, ricompresi negli elenchi predisposti per ciascun Comune, saranno proposti tenendo conto della grandezza idonea alla consistenza del nucleo familiare.
Il contributo, che verrà erogato al proprietario, non potrà superare i 200 euro mensili, per un periodo massimo di 24 mesi e sono previsti due ‘bonus’ di 200 euro per i proprietari che concordano un canone minimo e altri 200 euro per gli affittuari se il costo dell’affitto è superiore al quindici per cento del reddito dichiarato.

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