mercoledì 21 agosto 2013

Perugia e l'Eroina. Le domande che nessuno ha il coraggio di porre di Francesco Piobbichi, Controlcrisi.org




Come scrive il mio amico Gianluca Nigro "a leggere le dichiarazioni del segretario del PD di Perugia c'è di che riflettere, in esse infatti si potrebbero configurare profili razzisti di un certo spessore. In ogni caso Parlavecchio ha le idee ben confuse. Le persone che vengono arrestate per spaccio normalmente vanno in carcere . Sulla necessità di avere i consolati tunisini in ogni città ai fini di ottenere un maggior numero di espulsioni che dire? Se non viene denunciato per razzismo sarà sicuramente candidato alla segreteria nazionale al prossimo congresso. Identificare le persone provenienti da un paese come esclusivamente dedite allo spaccio è proprio il segno di una grande formazione politica e culturale". Oltre all'idiozia di queste affermazioni il vero dato su cui riflettere è il perchè il PD di Perugia nell'affrontare il tema della lotta al narcotraffico e dello spaccio, non dice le cose come stanno per davvero e si ferma agli spot elettorali.
Poche settimane fa, ad esempio sono stato abbastanza colpito del fatto che Giampiero Giulietti ( parlamentare del PD  ), continuasse a difendere la città di Perugia come se fosse una "bomboniera". Ma davvero vogliamo far intendere che il problema dello spaccio nella nostra città - regione si affronti semplicemente in superficie e che il problema siano i tunisini? Certo, dal punto di vista elettorale funzionerà, anche perchè chi spaccia eroina in piazza è visibile, e chi spaccia eroina in piazza non è italiano. Non è italiano semplicemente perchè il gioco non vale la candela,  e non lo è perchè le mafie non si fidano più di tossicodipendenti italiani che spacciano eroina come accadeva negli anni 80. Sono troppo ricattabili e inaffidabili. Meglio allora carne fresca, giovani e meno giovani puliti dalla droga da immettere nelle piazze a ciclo continuo come pusher. Chi meglio dei giovani musulmani delle periferie del Maghreb potrebbe occupare questo segmento dove si rischia molto ?   Sono decenni che osservo questo fenomeno, prima lavorando come operatore di strada in una cooperativa sociale, poi politicamente occupandomi per il PRC di dipendenze. Mi pare che alcuni elementi in questi decenni siano emersi con chiarezza: a Perugia ogni volta che viene arrestato uno spacciatore esso viene rimpiazzato nel giro di qualche giorno da altri. Just in time si direbbe, questi ragazzi giovanissimi, quando arrivano non parlano nemmeno la nostra lingua ( ciò vuol dire che vengono reclutati nel paese d'origine ). A Perugia ogni volta che si mette un presidio fisso di polizia lo spaccio si sposta da un quartiere all'altro ed il mercato non s'interrompe.  In Umbria il trend di crescita delle morti da overdose inizia poco dopo il terremoto e coincide con la ristrutturazione del post sisma. In Umbria molte overdosi mortali sono di persone non residenti in regione che vengono a prendere la sostanza in città perchè è più buona e costa di meno. Perugia è una delle provincie nelle quali si è costruito di più in questi decenni, in cui il cemento si è mangiato il territorio. Vogliamo dire che questi dati fra loro non siano collegati? Dove si lavano tutti questi soldi provenienti dallo spaccio?  Chi li lava e in quale maniera? Vogliamo continuare a dire che in questa città non c'è un problema di mafie globali, di un solidalizio fra cartelli? Esiste a Perugia la mafia nigeriana che in molte città del nord controlla lo spaccio di eroina nelle piazze facendo cartello con le mafie autoctone? Esiste a Perugia l'infiltrazione nell'economia locale delle mafie italiane come avviene al nord?  Certo, elementi da analizzare ce ne sono anche altri, legati alla vivibilità dei quartieri, alla catena del consumificio giovanile, a problemi urbanistici, ma questi elementi da soli non bastano a rispondere alla domanda di fondo che occorre fare e farci. Perchè a Perugia si muore così tanto di Overdose? Perchè a Perugia c'è la guerra per chi occupa le piazze dello spaccio e non su chi controlla i canali di rifornimento? Perchè questo fenomeno non c'è in altre città dell'Italia mediana che sono di dimensioni simili a Perugia? Perchè Perugia è diventata la capitale del centro italia dello spaccio di eroina? Perchè mentre il consumo e le overdosi diminuivano in Italia a Perugia il trend in questi decenni e stato di segno opposto? Queste dovrebbero essere le domande che chi governa una cttà come Perugia dovrebbe farsi, domande che permetterebbero a tutti di riflettere ed impostare una politica seria al riguardo. La mafia insomma non si combatte con i Cie, ma con il coraggio che sembra mancare a molti in questa regione.

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