È una cattiva usanza Italiana quella di nascondere nei commi di leggi
e decreti misure che con gli obiettivi delle leggi nulla hanno a che
vedere. È quello che sta succedendo con il decreto recentemente emanato
dal governo in tema di mutui e affitti.
L'idea presentata è di sostenere i giovani ad accedere ai
finanziamenti e di aiutare chi non poteva pagare a causa della perdita
del posto di lavoro, entrambi intenti condivisibili. Quando però si va
guardare alle cifre concretamente stanziate a questo scopo si trovano
numeri piccoli, nell'ordine di qualche decina di milioni di euro in
tutto, quanto basta ai giornali per dire che ora è più facile ottenere
mutui.
Poi ci sono una serie di cose il cui senso sfugge ai non addetti ai
lavori ma che proveremo a tradurre in fatti concreti. Il fondo è
destinato a sostenere "prioritariamente" l'acquisto della prima casa;
questo significa che le banche potranno usare il denaro della Cassa
Depositi e Prestiti (tra un momento vediamo di che denaro si tratta)
anche per finanziare l'acquisto di villette al mare.
E mentre per i denari destinati a giovani e disoccupati ci sono
limiti precisi, in questo caso nessun limite. Nella prima bozza del
piano casa, infatti, era scritto che l'ammontare massimo a disposizione
delle banche per i mutui sarebbe stato definito "annualmente con decreto
del ministro dell'economia e delle finanze". Il testo pubblicato in
Gazzetta che non fa però alcun riferimento ai limiti della provvista a
disposizione della Cdp per questo scopo.
Ma c'è di peggio. Lo stesso decreto (lo ha scoperto il Sole 24 ore)
autorizza anche la Cdp a "acquistare obbligazioni bancarie garantite
emesse a fronte di portafogli di mutui garantiti da ipoteca su immobili
residenziali e/o titoli emessi ai sensi della legge 30 aprile 1999, n.
130, nell'ambito di operazioni di cartolarizzazione aventi ad oggetto
crediti derivanti da mutui garantiti da ipoteca su immobili
residenziali".
Anche qui nessun limite è posto all'intervento della Cdp. Sentendo
parlare di cartolarizzazione di mutui, di garanzia statale, a qualcuno
sono fischiate le orecchie? Non è per caso la stessa cosa che è successa
negli Usa dove le banche hanno concesso mutui che sapevano non
sarebbero stati ripagati tanto garantiva lo Stato (lì Fannie Mae da noi
la Cdp) e poi li hanno cartolarizzati rifilando il bidone ai
risparmiatori?
Bene il nostro Governo ha appena invitato le banche Italiane a fare
la stessa cosa. Poverine, d'altronde questi soldi gli serviranno
esclusivamente a concedere nuovi mutui ovviamente? Neanche per idea,
sono soldi che vengono dati alle banche che potranno utilizzarli come
vorranno, possibilmente rischiandoli in qualche operazione di finanza
creativa.
Ma di chi sono questi soldi? Per capirlo dobbiamo conoscere questo
gigante ibrido che è la Cdp, un ente che è formalmente fuori dai confini
pubblici ma che in realtà dipende in tutto e per tutto dal Governo che
ne possiede il 70%, il resto è delle fondazioni bancarie. A dirigerla è
l'ex plurideputato Franco Bassanini che molti ricorderanno essere
l'autore delle leggi che dovevano semplificare la burocrazia Italiana
(ne fecero 4 in 4 anni).
Secondo il Corriere Bassanini è un esperto di banche;
era lui che a Siena indicava per conto del Pd a chi affidare la guida
del Mps, con quali risultati si è visto. Questi siede su 224 miliardi di
euro frutto del risparmio di 24 milioni di famiglie Italiane che li
hanno messi sui libretti postali. Quindi può permettersi di dire che lui usa risorse private e non pubbliche. In realtà non è così perché si tratta di denaro garantito dallo Stato.
Vedete che si tratta dello stesso format della crisi subprime degli Usa?
Vedete che si tratta dello stesso format della crisi subprime degli Usa?
A fianco di Bassanini, col ruolo di A.d., c'è un ex manager di Jp Morgan che ha anticipato a Repubblica la
sua "manovra" che prevede di spendere quasi la metà dei depositi della
Cdp (95 miliardi) nel prossimo biennio per "sostenere l'economia
Italiana".
Un esempio recente di cosa ciò significhi è l'acquisto di mezza Sea
effettuato da una delle società di Cdp, F2i, che intervenne per
comprare la quota che la giunta Moratti aveva deciso di vendere in
Borsa. Peccato però che nessun risparmiatore se la sentisse di
acquistare una delle più decotte e malgestite aziende d'Italia. Una
società che, operando in regime di monopolio, dovrebbe generare profitti
anziché colossali perdite.
Senza quella vendita il Comune di Milano avrebbe fatto bancarotta e
allora ecco che arriva la Cdp con il suo aiutino un tanto sospetto visto che se ne sta occupando la magistratura.
Se è questo il modo di operare della Cdp, è possibile che anziché
aiutare l'economia Italiana la spesa dei miliardi di depositi postali in
attività a rischio l'affossi definitivamente.
Riassumo e concludo: gli stanziamenti decisi dal governo in favore di
chi ha bisogno andranno ad aiutare meno di 10.000 persone con un
massimo pro capite di 30.000 euro. In compenso il decreto, garantendo le
banche, le autorizza a finanziare illimitatamente qualsiasi operazione
edilizia. E soprattutto permette alle banche (cioè ai loro azionisti) di
prendere i mutui "cattivi", impacchettarli e rifilarli alla Cdp (cioè a
noi).
Inoltre decide di dirottare i soldi di persone che tutto vogliono
fuorché il rischio (se no non li metterebbero in libretti postali) in
attività che al rischio sono soggette. La cosa terribile non è che ci
provino ma che con minimissime eccezioni la cosa passi inosservata.
di Marco Di Gregorio, http://www.huffingtonpost.it
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