Giocano a nascondersi dietro gli altri sperando di tornare a rinverdire
i fati di un tempo. Il primo, Veltroni, incorona Renzi come interprete
vero del suo pensiero – partito, coltivando il sogno di “contare” in una
maggioranza finalmente priva del suo storico nemico ; Massimo D’Alema.
Ma è solo un sogno, perché nella maggioranza a “vocazione
democristiana”, pesano i voti che sei in
grado riportare. E lui, oltre al suo e quello del fedele Verini, non è
grado di garantirne altri. “Spezzaferro” D’Alema invece tenta di
intestarsi una corposa minoranza, cercando di fare leva sull’orgoglio
comunista della base, minacciando velatamente improbabili scissioni. Ma
più che un progetto politico è il manifesto per una “rimpatriata” alla
quale risponderanno in pochi (i sondaggi danno il suo Cuperlo all’1%,
sotto, oltre a Renzi e Letta, anche a Civati, Epifani e Fassina). Il
declino è servito al coscio. Se fosse solo il loro, poco male. Ma i due
si portano nella loro tomba politica anche il declino di una grande
tradizione politica, quella del Pci e della sinistra italiana. Con i
ringraziamenti dei nuovi padroni del Pd Renzi e Letta. Dal prossimo
congresso si cambia musica. E, dall’anno prossimo, alle feste del
partito il ragù è stato abolito; si mangia in bianco!
P.S. Letta ha fatto sapere ad Epifani che potrebbe appoggiare Cuperlo a condizione che lui sia il loro candidato leader, Renzi si è fatto vedere con Veltroni e aiutare da Fassino. Cioè i Dc del Pd stanno già dividendosi i quattro voti rimasti agli ex comunisti. Più padroni di così si muore!
P.S. Letta ha fatto sapere ad Epifani che potrebbe appoggiare Cuperlo a condizione che lui sia il loro candidato leader, Renzi si è fatto vedere con Veltroni e aiutare da Fassino. Cioè i Dc del Pd stanno già dividendosi i quattro voti rimasti agli ex comunisti. Più padroni di così si muore!
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