Ha creato un terremoto di proteste e indignazioni il varo della nuova
legge sull’omofobia, alla Camera dei Deputati. Oggetto delle proteste
della comunità LGBT, e non solo, è il subemendamento Gitti. Presentato
da Scelta Civica e appoggiato dal PD, lo stesso recita che “non si
considerano omofobe le opinioni espresse “all’interno di organizzazioni
che svolgono attività di natura politica, sindacale, culturale,
sanitaria, di istruzione ovvero di religione o di culto, relative
all’attuazione dei principi e dei valori di rilevanza costituzionale che
connotano tali organizzazioni”. In altre parole si legittimano le
posizioni razziste e omofobe di gruppi fascisti come Forza Nuova e di
estremisti cattolici come Milithi Christhi (“la pratica dell’
omosessualita’ e’ destinata all’estinzione, e’ una deviazione, un
problema tra i tanti: queste persone non vanno discriminate ma aiutate a
ritrovare la loro dignità e vanno curate”, hanno dichiarato in un
recente comunicato stampa…). “Rabbia e delusione” per il presidente di
Arcigay Flavio Romani, “una scelta folle, grave e del tutto
irresponsabile- prosegue Romani – che sdogana il razzismo organizzato e
istituzionalizza la discriminazione, facendo fare all’Italia tre passi
indietro. Non solo: di questo grave arretramento questo Parlamento
scarica la responsabilità sulla comunità lgbt. Se da oggi in Italia
ospedali, scuole, luoghi di culto e associazioni potranno essere zone
franche per il pensiero discriminatorio, ci vuole dire il Parlamento,
questo lo si deve a chi oggi ha chiesto l’estensione di quella legge. Un
colpo basso inaccettabile – attacca Romani – e un pessimo servizio reso
a tutto il Paese, al solo fine di trovare una intesa innaturale su
questi temi. Insomma: un disastro. È il momento che tutte e tutti-
conclude il numero uno di Arcigay – ci mobilitiamo per scongiurare
questa sciagurata deriva”. Per SEL “Il sub-emendamento Gitti è una
vergogna”. Il movimento 5 stelle protesta in maniera eclatante in
Parlamento. Parole dure anche dal Segretario di Rifondazione Comunista
Paolo Ferrero; “il subemendamento alla proposta di legge contro
l’omofobia è una vergogna, perché con ogni evidenza serve a tutelare i
gruppi di estrema destra e i gruppi cattolici più integralisti. Noi
diciamo ‘no’ all’omofobia, che deve essere sanzionata sempre, e anzi
proprio a partire dai partiti e dai movimenti. L’Italia sui diritti
civili è al Medioevo: in balia delle gerarchie vaticane e della destra,
alla faccia della laicità”. Si mobiliti ora la politica, anche
regionale, per questa vergogna nazionale che sdogana, se mai ce ne fosse
bisogno, gruppi fascisti e di estrema destra. Che sotto la protezione
di una legge contro l’omofobia, continueranno i loro anatemi omofobi e
violenti contro gay e transessuali…
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