sabato 7 settembre 2013

Sel lotta per un mondo Migliore? di Ilsimplicissimus


vendola_renziSi sa l’essenza della politica è quella di battersi per un mondo migliore, comunque la si veda: più immobile nelle sue radici, più classista, più autoritario o paternalistico come predica la destra o più giusto, più eguale, più libero come in genere nella tradizione della sinistra. Ma in Italia esiste anche una terza via in cui tra più classista e più giusto, tra più autoritario e più libero, tra più immobile e più eguale c’è sempre una conciliazione retorica, sono visioni che fanno parte di una dialettica dei diversi di crociana memoria che coesiste e non porta a nulla poiché il massimo punto dell’autocoscienza è stare in Parlamento, vendersi l’anima a filetti.
Questo è un modo di battersi per un mondo MIGLIORE. Purtroppo nel senso di Gennaro che da Sel ha concluso il cammino che lo ha portato dalla ricerca di una società alternativa fino a Matteo Renzi, vale a dire agli antipodi. Nel sindaco di Firenze il capogruppo di Sel , Vendola compiacente, ora scorge qualcuno “che intercetta quella che è la vecchia idea della sinistra”. A questo punto delle due l’una o Gennaro Migliore non sa nemmeno dove stia di casa la sinistra o è Briatore, altro fan renziano, che non ha capito niente. Ma comunque sia è fin troppo chiaro che il gruppo dirigente di Sel, non ha la minima intenzione di restare a piedi e comincia a fare l’autostop per saltare sul carro del probabile vincitore pur sapendo benissimo che va dalla parte esattamente opposta a quella proclamata. Da Rifondazione comunista a rifondazione del billionaire:  almeno lo champagne non manca.
Del resto non è un mistero che Sel sia ormai molto vicina a Goffredo Bettini, sia quasi Pd con tutto quello che questo comporta, visto che la corpulenta eminenza grigia dei democratici è tenuta letteralmente per le palle dai berlusconiani che sanno molte cose riguardo alle sue “ansietà d’oriente”. Però è abbastanza evidente che le esternazioni di Gennaro Migliore non vengono a caso: probabilmente sono anche un messaggio in codice al Quirinale sulla possibilità che Sel voti al Senato un eventuale Letta bis nel caso che Berlusconi faccia saltare tutto.
Ma insomma tutto questo è la dimostrazione palmare che con le piccole elite residuali della vecchia sinistra non si va da nessuna parte, anzi si va diretti a destra se questa è la direzione giusta per conservarsi posizioni e stipendi e rendite: l’opinione progressista, nelle sue articolazioni politiche  è da ricostruire nella sua totalità. Perciò è con viva e vibrante soddisfazione che possiamo vedere come Sel sia diventata “migliorista”.

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