Sembra
incredibile, ma grazie al Pd, Benito Mussolini rimane cittadino
onorario di Ravenna, assieme al prefetto del fascio Eugenio de Carlo e
al ministro degli interni per quattro e anni e segretario del Pnf,
Giovanni Giuriati, trasformatosi chissà come in Stefano in tutti i
giornali e siti, tanto per confermare che controllare è peccato.
La vicenda nasce dalla richiesta del capogruppo della Lista Civica
d’opposizione “Per Ravenna”, Alvaro Ancisi che nonostante la natura di
vecchio democristiano da maggioranza silenziosa, aveva chiesto un mese
fa la revoca della cittadinanza onoraria per il duce e i due esponenti
del fascismo, che naturalmente l’avevano avuta durante il ventennio.
Richiesta assolutamente inoffensiva, ma sorprendentemente, il Pd ha
votato contro, dimostrando che Ravenna è una città attrezzata a tutto,
con la medaglia d’oro alla Resistenza e la cittadinanza onoraria a
Mussolini. Forse ci vorrebbe una cittadinanza onoraria anche a Oliver
Leese e a Heinrich von Vietinghoff, i due comandanti delle truppe
contrapposte, se non fossero già morti da decenni. Però non si può avere
tutto a questo mondo.
L’episodio in sé è abbastanza inquietante, ma lo è ancora di più il
discorso sgangherato e risibile del consigliere piddino Andrea Tarroni,
l’unico a quanto pare che abbia avuto la faccia tosta di commentare.
Leggere e rabbrividre è tutt’uno : «La storia non può essere cancellata
da una delibera ed è un fatto che i tre quarti dei consigli comunali di
allora diedero la cittadinanza onoraria a Mussolini (ma guarda un po’
che strano ndr). Ci sembra giusto che questo fatto rimanga, come è
giusto ricordare che quelle cittadinanze furono elargite durante il
Ventennio». Ma allora perché non conservare anche le istituzioni del
ventennio, visto che ci si tiene tanto a quest antiquariato politico e
alle decisioni di allora? In seguito, visto che forse l’argomentazione
non era abbastanza convincente, anzi un tantino fascistella dietro il
muffo politichese di cui vive, il diversamente camerata Tarroni è
tornato sull’argomento e ha detto -udite udite- che la scelta del Pd è
stata fatta ” per evitare il revisionismo storico”. Alla faccia.
Naturalmente si tratta di fesserie allo stato puro, ciò che si
nasconde sotto è ancora più deludente e allarmante: pare che il Pd, o
almeno così dice forse per carità di patria, abbia votato contro la
revoca della cittadinanza onoraria a Benito nel timore che fosse un
primo passo per chiedere di revocarne altre a sinistra. Ora chiunque è
in grado di capire che votare sì alla cancellazione della cittadinanza
per Mussolini non significa automaticamente dover votare nello stesso
modo per un partigiano o un personaggio eminente del vecchio Pc. Ma –
siamo arrivati a questo – ciò avrebbe probabilmente spaccato il partito o
nel peggiore dei casi rischiato di dare persino un senso politico alla
liquida e informe creatura veltroniana. E allora viva Mussolini e viva
Hitler se possiamo evitare grane. Cose da vecchia Dc? Nemmeno per sogno:
la Dc una sua dignità l’aveva.
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