venerdì 14 marzo 2014

Perché farò senza gli 85 euro di Renzi

Perché farò senza gli 85 euro di RenziAno­nimo Freelance

Una pla­tea ster­mi­nata di pre­cari free­lance par­tite IVA non avranno gli 85 euro di Renzi ne’ avranno la Naspi, il sus­si­dio con­tro la disoc­cu­pa­zione che ha il nome di un idrante. Ano­nimo free­lance ci scrive: “ci fanno la guerra, ci dividono”
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Sono una par­tita Iva. Gua­da­gno 1.000 euro lordi al mese, poco più poco meno. Ecco, la media è que­sta. Senza ver­go­gna. Nel 2013 ho messo da parte un red­dito netto dispo­ni­bile di 545 euro. Fac­cio il gra­fico, cor­reggo bozze, l’interprete, ho inven­tato anche una col­lana edi­to­riale per un pic­colo edi­tore. Non sono ancora stato pagato, ma è una mia pas­sione, tra­duco libri dalla Ger­ma­nia. Par­lano del nuovo lavoro, quello indi­pen­dente. Parlo di me quando pub­blico i rac­conti, le inchie­ste, le imma­gini di un mondo che è molto simile a quello in cui vivo io. Que­sto è il mio lavoro. Que­sta è la mia vita. Non la cam­bie­rei con nient’altro. Penso però che abbia il diritto ad una tutela, a garan­zie sociali, a un fisco equo, ad una pre­vi­denza che sia anche a carico dei miei datori di lavoro, anche se per loro lavoro solo per qual­che mese. E’ giu­sto che per quelli come me, e per tutti coloro che sono pre­cari, ci sia
E, nei casi in cui sia io a darmi un lavoro? E in quelli in cui il lavoro non lo trovo? O viene pagato poco? E quando non vengo pagato per nulla? Ecco io sono que­sto. E come me ci sono milioni e milioni di per­sone. Inter­mit­tenti, pre­cari, auto­nomi, quinto stato, chia­ma­teci come volete. Noi siamo indipendenti.
Io sono fra quelli che non rice­ve­ranno gli 80–85 euro pro­messi dal pre­si­dente del Con­si­glio Mat­teo Renzi a 10 milioni di lavo­ra­tori dipen­denti che hanno un red­dito infe­riore (o quasi) ai 25 mila euro lordi all’anno. Io di euro ne gua­da­gno poco più, poco meno, di 12 mila lordi all’anno. Mi salvo solo per­ché con la mia com­pa­gna vivo nella casa di pro­prietà dei suoi nonni. Non ho l’affitto da pagare, insomma. Ma sono un lavo­ra­tore, pro­prio come quelli a cui pensa Renzi, a cui pen­sano i sin­da­cati quando applau­dono a que­sta misura.
Pre­ciso: non fac­cio guerre di reli­gione, non voglio la guerra sociale. Mille euro all’anno in più vanno bene, benis­simo, per chi li rice­verà. Que­sta guerra la stanno facendo loro, che ci divi­dono, che vogliono farci odiare tra di noi. Men­tre invece noi siamo uguali. Nella stessa barca.
Voglio par­lare della Naspi. Io non ho una busta paga, dun­que non rispetto il pre­re­qui­sito per otte­nere il sus­si­dio: avere rice­vuto una busta paga almeno per tre men­si­lità. Oppure essere stato assunto. E poi licen­ziato. E poi avere avuto una cassa inte­gra­zione in deroga.
Quando arri­verà que­sto “sus­si­dio uni­ver­sale” (pro­prio così lo chia­mano!) verrà tra un anno, forse più. Per­ché la legge delega annun­ciata lo rimanda alle calende gre­che men­tre ci sono milioni di per­sone che avreb­bero biso­gno, e diritto, a per­ce­pire adesso un red­dito minimo. Che in ogni caso non riguar­derà noi indipendenti.
Che con­fu­sione. Che truffa. Per tutti.
Misure ingiu­ste, cie­che, che non sanno. Ma lo voglio dire chiaro. Io non rim­piango, nè aspiro a fare il dipen­dente. Loro fanno il loro lavoro, io il mio. E’ giu­sto così. Sono orgo­glioso di fare il free­lance, anche se sono povero, anche se sono proletario.
Caro Mat­teo Renzi farò a meno delle tue pro­messe. Oggi è dura. Domani lo sarà di più. Non si campa d’aria. Io meno che mai. Cono­sco come andrà la mia vita. Ma saprò fare a meno dei tuoi 85 euro al mese.
Non ho solu­zioni. Non fac­cio poli­tica. La mia è una rea­zione di pan­cia. E rin­gra­zio la furia dei cer­velli per averla voluta ospi­tare. Voglio solo pren­dere le distanze da chi ci fa la guerra. Da chi ci vuole morti. Biso­gna unirsi, stare insieme. Fac­cia­molo. Biso­gna avere spalle grandi per reg­gere que­sto urto.
Lo fac­ciamo tutti i giorni da soli.
Per­ché non pro­vare a farlo insieme?

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