domenica 9 marzo 2014

Perugia, battaglia per il Mercato coperto. Umbria grida guerra a Eataly


Umbria grida terra. Anzi, meglio: Umbria grida guerra. Guerra a Eataly. Guerra per il Mercato coperto. Guerra, in ultimo, per il cuore di Perugia. Pieno centro storico. I ragazzi del Progetto Paul Beathens non ci stanno. Farsi accostare a Oscar Farinetti e al probabile sbarco del colosso è un boccone che non proprio non va giù a chi per mesi ha lavorato per rimettere a nuovo l’immobile semiabbandonato. E così pensano a una lettera aperta al sindaco per avere spiegazioni. E in pentola bolle un progetto che trasformi la tre giorni di Umbria grida terra in qualcosa di stabile. Magari ripetibile, mese dopo mese. Forti di numeri impressionanti e di una affluenza di pubblico da applausi. L'evento di tre giorni (che si concluderà oggi, domenica 9 marzo) li ha lanciati sulle ali dell’entusiasmo. Ma il punto, adesso, diventa politico. “Perché lasciare uno spazio pubblico, di tutti, in pieno centro storico, in mano a un privato?”, si chiedono i ragazzi del Paul Beathens. “Perché sottovalutare una realtà che dà ossigeno all’economia del territorio, che permette ai produttori locali di lavorare?”. E ancora: “Perché far passare il messaggio che Umbria grida terra sia Eataly? Non è così. Sono due modelli diversi. Completamente diversi”. Meglio: antitetici. “Noi – sottolineano i ragazzi del Paul Beathens – puntiamo a rivitalizzare il centro storico e l’economia dell’Umbria, partendo e promuovendo chi produce qui, nella nostra regione. E lo facciamo partendo da uno spazio pubblico, della comunità. E tale deve restare”. Il Mercato coperto torna al centro della scena. La battaglia sta per cominciare.

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