“Con questo provvedimento vogliamo favorire nuove soluzioni
alloggiative adeguate per quei nuclei familiari che sono in possesso di
sfratto esecutivo per morosità “incolpevole”, e cioè coloro che,
titolari di un contratto di locazione pluriennale regolarmente
registrato e relativo ad un’unità abitativa ad uso residenziale, devono
lasciare l’abitazione a seguito di provvedimento esecutivo. Abbiamo
destinato un milione e mezzo di euro per agevolare l’incontro della
domanda e dell’offerta sul mercato privato della locazione, mediante
l’erogazione di contributi ed incentivi ai proprietari che mettono a
disposizione alloggi liberi e contiamo così di poter reperire sul
mercato almeno trecento alloggi a canone concordato”, così l’assessore
regionale alle politiche abitative, Stefano Vinti, ha illustrato, nel
corso di una conferenza stampa che si è svolta oggi, giovedì 1 agosto,
nel Salone d’Onore di Palazzo Donini a Perugia, la delibera della Giunta
regionale che ha previsto la concessione di un contributo per agevolare
il reperimento di nuovi alloggi da destinare alle famiglie sfrattate
per motivi non dipendenti ovviamente dalla loro volontà.
“E’ ormai sotto gli occhi di tutti, ha dichiarato Vinti, come queste
situazioni di disagio siano sempre più frequenti, tanto da divenire una
vera e propria emergenza sociale. L’aggravarsi ed il prolungarsi della
crisi occupazionale, che si registra ormai da anni su tutto il
territorio nazionale ed anche in Umbria, sta comportando una
generalizzata e crescente condizione di impoverimento delle famiglie,
che, di conseguenza, non sono più in grado di sostenere l’onere delle
locazioni sul mercato privato. Una recente indagine condotta dal
Ministero degli Interni e dall’Istat ci ha rivelato che la Provincia di
Perugia, nel 2012, era al decimo posto in Italia con 984 esecuzioni di
sfratto e nel 2013 si rischia di superare i 1300 possibili sfratti. Di
questi circa il novanta percento sono sfratti ‘incolpevoli’.
Preoccupante per l’Umbria, ha sottolineato Vinti, è anche l’indice della
sofferenza abitativa visto che in provincia di Perugia si rileva in
media 1 sentenza di sfratto ogni 56 famiglie ed in provincia di Terni
addirittura una sentenza ogni 50 famiglie. Ormai l’emarginazione, ha
proseguito l’assessore, non è più rappresentata dalle categorie
tradizionalmente svantaggiate, quali lavoratori precari o
extracomunitari, ma anche da coloro che perdono la sicurezza di un
lavoro stabile e si trovano improvvisamente in estrema difficoltà nel
condurre normali condizioni di vita.
“In questo contesto, ha affermato l’assessore Vinti, sarebbe
necessario che il Governo nazionale procedesse ad una sospensione degli
sfratti esecutivi. In assenza di questi provvedimenti, la Giunta
regionale ha cercato soluzioni alternative, favorendo l’incontro tra la
domanda e l’offerta di alloggi di proprietà privata attraverso
l’erogazione di un sostegno economico (incentivi ai proprietari e
contributi per integrare il canone di locazione) e può così consentire
un più rapido superamento della condizione di emergenza abitativa”.
Gli alloggi disponibili per la locazione saranno individuati
dall’ATER regionale attraverso un bando pubblico, emanato a livello
regionale e rivolto ai proprietari privati di alloggi liberi. Nei 75
giorni della pubblicazione del bando, i proprietari interessati potranno
offrire la disponibilità di alloggi indicando l’ubicazione, la
dimensione, i dati catastali, l’anno di costruzione, il possesso delle
certificazioni di legge e l’entità del canone di locazione richiesto che
comunque dovrà essere “concordato”. Successivamente l’Ater predisporrà
singoli elenchi degli alloggi disponibili in ciascun Comune, ordinandoli
per gruppi omogenei di grandezza e dando priorità, all’interno di ogni
gruppo, a quelli meno onerosi sotto il profilo del canone di locazione.
I contributi hanno la finalità di integrare il canone di locazione
che deve essere corrisposto per il nuovo alloggio locato, sino
all’eventuale miglioramento della capacità reddituale del nucleo
familiare e comunque per un massimo di 24 mesi. Trascorsi trenta giorni
dall’emanazione dei bandi per il reperimento degli alloggi, l’Ater
regionale emanerà un bando pubblico livello regionale, per
l’individuazione dei nuclei familiari beneficiari, in possesso cioè di
provvedimento di sfratto per “morosità incolpevole”.
Il provvedimento di sfratto deve essere stato pronunciato in seguito
ad una inadempienza nei pagamenti di almeno 6 mesi, dipendente
esclusivamente da una significativa riduzione del reddito, intervenuta
dopo la stipula del contratto di affitto, a causa di
licenziamento,(escluso quello per giustificato motivo soggettivo e per
dimissioni volontarie); collocazione in cassa integrazione ordinaria o
straordinaria o in stato di mobilità; mancato rinnovo di contratti a
termine o di lavoro atipico; cessazione di attività libero-professionali
o di imprese registrate alla CCIA aperte da almeno 12 mesi; malattia
grave o invalidità di uno dei componenti il nucleo familiare che abbia
comportato la necessità di far fronte a documentate spese mediche e
assistenziali di particolare rilevanza; decesso del componente il nucleo
familiare unico percettore di reddito.
La graduatoria dei beneficiari sarà formulata dall’Ater regionale
tenendo conto di alcune priorità, determinate dal grado dei diversi
possibili livelli di sfratto. Si va da quei nuclei familiari che sono
stati costretti a rilasciare l’alloggio condotto in locazione a seguito
dell’esecuzione di un provvedimento dell’Autorità Giudiziaria fino ai
nuclei familiari in possesso di semplice avviso di rilascio. Nell’ambito
di ciascuna delle suddette categorie le domande sono collocate in
graduatoria sulla base del reddito Isee dell’anno 2012 e della
composizione del nucleo familiare.
Gli affittuari saranno chiamati dall’Ater regionale a scegliere gli
alloggi a disposizione seguendo l’ordine di graduatoria. Gli alloggi,
ricompresi negli elenchi predisposti per ciascun Comune, saranno
proposti tenendo conto della grandezza idonea alla consistenza del
nucleo familiare.
Il contributo, che verrà erogato al proprietario, non potrà superare i 200 euro mensili, per un periodo massimo di 24 mesi e sono previsti due ‘bonus’ di 200 euro per i proprietari che concordano un canone minimo e altri 200 euro per gli affittuari se il costo dell’affitto è superiore al quindici per cento del reddito dichiarato.
Il contributo, che verrà erogato al proprietario, non potrà superare i 200 euro mensili, per un periodo massimo di 24 mesi e sono previsti due ‘bonus’ di 200 euro per i proprietari che concordano un canone minimo e altri 200 euro per gli affittuari se il costo dell’affitto è superiore al quindici per cento del reddito dichiarato.
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