«Matteo
Renzi è un politico di destra che fa politiche di destra, con lo stesso
impianto politico e culturale di Berlusconi, avente come obiettivo
l’uomo solo al comando in una logica presidenzialista». Così Paolo Ferrero commenta su IntelligoNews l’attacco del Presidente del Consiglio ai sindacati italiani.
Poi l’invito alla Camusso ad andare oltre l’indignazione: «Le ricordo che guida il maggiore sindacato del Paese, non basta l’indignazione! Deve difendere i suoi iscritti passando all’azione».
Sulla figura di Renzi, Ferrero ha le idee chiare: «Ce lo presentano come l’ultima occasione, ma non è affatto così! Ricordo che Monti era trattato come un Papa, e poi…».
Poi l’invito alla Camusso ad andare oltre l’indignazione: «Le ricordo che guida il maggiore sindacato del Paese, non basta l’indignazione! Deve difendere i suoi iscritti passando all’azione».
Sulla figura di Renzi, Ferrero ha le idee chiare: «Ce lo presentano come l’ultima occasione, ma non è affatto così! Ricordo che Monti era trattato come un Papa, e poi…».
Renzi
da premier e segretario democratico sbatte, di fatto, la porta in
faccia ai sindacati e minaccia di fare tutto da solo. Che effetto le fa?
Era lecito aspettarselo?
«Renzi fa la stessa politica di Blair in Inghilterra, che non ebbe
complessi a dire che l’aveva copiata dalla Thatcher! Matteo Renzi è un
politico di destra che fa politiche di destra, con lo stesso impianto
politico e culturale di Berlusconi, avente come obiettivo l’uomo solo al
comando in una logica presidenzialista.
Il tentativo è di demolire quelli che in Italia i sociologi chiamano i corpi sociali intermedi, cioè organizzazioni e sindacati che impediscono a chi è al potere di fare ciò che vuole.
Con la legge elettorale, sia chiaro, mira a dare tutto a chi prende un voto in più, eliminando le minoranze rompiscatole in Parlamento.
La sua idea è da sovrano, esattamente come Berlusconi…».
Il tentativo è di demolire quelli che in Italia i sociologi chiamano i corpi sociali intermedi, cioè organizzazioni e sindacati che impediscono a chi è al potere di fare ciò che vuole.
Con la legge elettorale, sia chiaro, mira a dare tutto a chi prende un voto in più, eliminando le minoranze rompiscatole in Parlamento.
La sua idea è da sovrano, esattamente come Berlusconi…».
Ma
il suo partito desidera questo, è è vittima più o meno inconsapevole di
quella che è stata da più parti definita come l’ultima occasione per
l’Italia? Ammesso che lo sia davvero…
«La storia dell’ultima occasione è un’altra delle stupidaggini
prodotte dall’universo mediatico! Qui in Italia ormai abbiamo le
campagne mediatiche fatte a reti unificate che trasformano in verità
assolute quelle che non lo sono.
Per dirne un’altra: Monti a cavallo tra il 2011 e il 2012 era sostanzialmente presentato come il Papa, ma dopo sei mesi era trattato come un pirla e adesso nessuno vorrebbe più prendere un caffè con lui… Lo stesso con Letta, e ora è il turno di Renzi!
Non siamo all’ultima occasione, solo che il Pd ha ormai così fatto sua la cultura dell’avversario, affidandosi a Renzi come l’uomo della provvidenza, come accadde e accade con Berlusconi e, per certi versi, anche con Grillo».
Per dirne un’altra: Monti a cavallo tra il 2011 e il 2012 era sostanzialmente presentato come il Papa, ma dopo sei mesi era trattato come un pirla e adesso nessuno vorrebbe più prendere un caffè con lui… Lo stesso con Letta, e ora è il turno di Renzi!
Non siamo all’ultima occasione, solo che il Pd ha ormai così fatto sua la cultura dell’avversario, affidandosi a Renzi come l’uomo della provvidenza, come accadde e accade con Berlusconi e, per certi versi, anche con Grillo».
La storia dell’Italia ha due strade che prende a tempi diversi:
quella della ricerca degli uomini della provvidenza, in cui la gente si
affida come al santo che fa il miracolo, e poi quelle in cui il popolo
prende in mano la responsabilità del proprio futuro, come nelle lotte
partigiane ed operaie. Anni in cui la gente invece che delegare,
lamentarsi o aspettare il miracolo, ha fatto quello che si dice a
Napoli: aiutati che Dio t’aiuta!
Abbiamo avuto prima Berlusconi, poi Bersani con il giaguaro, poi Grillo, ovviamente Monti e Letta, adesso Renzi, tra sei mesi ce ne sarà un altro? Temo che prima o poi ne arriverà uno cattivo sul serio, e ci ritroveremo in un meccanismo dal quale non riusciremo più a tornare indietro, come successo quasi cent’anni fa…».
Abbiamo avuto prima Berlusconi, poi Bersani con il giaguaro, poi Grillo, ovviamente Monti e Letta, adesso Renzi, tra sei mesi ce ne sarà un altro? Temo che prima o poi ne arriverà uno cattivo sul serio, e ci ritroveremo in un meccanismo dal quale non riusciremo più a tornare indietro, come successo quasi cent’anni fa…».
«Credo che non basti l’indignazione da parte della Camusso, serve
ricostruire un percorso di difesa dei suoi iscritti: bisogna smetterla
di fare solo chiacchiere!».
L’indignazione lasciamola agli opinionisti…
«Una volta ci si può indignare, ma poi si fa lo sciopero, si spiega
alla gente cosa fa Renzi e la si mobilita, altrimenti quello continua a
fare ciò che gli pare! L’unico modo per cambiare l’Italia è tirarsi su
le maniche e ricominciare a fare le lotte».
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